ClassiciNovitàRecensioni

La penultima verità, di Philip K. Dick

La penultima verità è un romanzo di fantascienza scritto nel 1964 da Philip K. Dick, autore di culto negli anni Ottanta le cui opere, pur a quarant’anni dalla scomparsa dell’autore, sono più che mai attuali.

Uomo dalla vita tumultuosa, Philip K. Dick è stato ampiamente rivalutato come autore postmoderno, riconosciuto come precursore del cyberpunk e della corrente artistico-letteraria dell’Avantpop. I temi centrali della sua scrittura — per alcuni aspetti visionari — si ritrovano anche in questo romanzo riproposto nell’edizione di Fanucci (2020) con Carlo Pagetti come curatore e  Maurizio Nati come traduttore.

La penultima verità

La storia si svolge in un futuro post-atomico, dopo un conflitto mondiale fra le Democrazie occidentali (Dem-Occ, ovvero Europa e Stati Uniti d’America) e l’Unione popolare (Un-Pop, ovvero URSS e Asia). La maggior parte dell’umanità è ridotta a vivere nel sottosuolo, nei cosiddetti “formicai”, per proteggersi dalle radiazioni nucleari. Qui la popolazione è organizzata in villaggi dove squadre di operai sono impegnate nella produzione di androidi (i Plumbei) e organi artificiali.

Ma la realtà è ben diversa da quella a cui crede la popolazione che vive sottoterra: la guerra è terminata da tempo e i Plumbei vengono usati come fedeli servitori dalla classe dirigente (gli “uomini-Yance”) che vive sulla superficie in enormi proprietà costruite nei punti dove la radioattività è minore. Attraverso finte immagini di guerra trasmesse dalla televisione durante i discorsi del presidente-fantoccio Talbot Yance (un pupazzo inchiodato a una scrivania i cui discorsi sono scritti dagli uomini-Yance), agli abitanti dei formicai viene fatto credere che la guerra è ancora in corso.

Qualche uomo coraggioso si è spinto in superficie e quelli che sono riusciti a sopravvivere ai Plumbei sono stati confinati in enormi condomini-prigione.

Il rischio per coloro che vivono “sopra” è che la notizia della fine della guerra si inizi a spargere all’interno di numerosi formicai facendo tornare in superficie migliaia di persone. Il vecchio dittatore Stanton Brose, che più di tutti vuole conservare lo status quo, indaga su una fuga di notizie individuando il possibile responsabile.

Nel frattempo vengono narrate le vicende di Nicholas St. James, capo di un affollato formicaio che decide di emergere in superficie pur di salvare un prezioso meccanico.

L’epilogo delle vicende narrate vede tutti i protagonisti coinvolti prendere decisioni importanti. Le scelte di ognuno di loro andranno a influire non solo sul loro futuro personale ma su quello del mondo a venire e il finale giunge intriso di ambiguità con l’annuncio della “penultima verità”.

Nelle pagine del romanzo è facile cogliere chiari riferimenti sia sociali (vedi il mondo sotterraneo, rappresentato dai formicai umani, dove è rinchiuso il popolo in balìa dei pochi Signori, veri e propri feudatari con tanto di proprietà terriere) che letterari (la guerra atomica con una Terra resa invivibile dalle radiazioni evoca una sorta di Inferno dantesco, così come sono chiare le relazioni con La macchina si ferma dello scrittore inglese E.M. Forster e con il fantoccio televisivo del Grande Fratello di 1984 di George Orwell).

La penultima verità non è tra i libri più conosciuti di Dick ma il suo valore letterario non è inferiore ai più celebri capolavori dell’autore americano. Leggendolo con attenzione, si possono ritrovare già in questo romanzo gli elementi, le strutture e i tratti dei personaggi che confluiranno nei successivi libri più popolari come Il cacciatore di androidi (Blade Runner) e Ubik.

Ciò che più colpisce e impressiona del romanzo è l’attualità della trama, quasi come se Dick avesse davvero viaggiato in una macchina del tempo per descrivere e mettere su carta il futuro, una caratteristica così comune ai suoi romanzi da aver alimentato l’aurea leggendaria dell’autore non solo come precursore di generi letterari d’avanguardia ma quasi come vero e proprio profeta dell’era moderna. È noto infatti come tanti eventi e scoperte tecnologiche descritte in maniera fantastica nei suoi libri si siano tramutate in realtà o quanto meno in qualcosa di molto simile a quanto già descritto nei suoi romanzi. La penultima verità risulta quindi un libro da non perdere per tutti i fan di Philip K. Dick e per chi volesse approcciarsi per la prima volta alla scrittura visionaria di questo misterioso scrittore, i cui libri rientrano ormai a pieno diritto tra i classici della lettura contemporanea.

Salvatore Chianese

Salvatore Chianese è sociologo e vive e lavora a Napoli. Soffre di svariate “malattie artistiche”, in particolare una mania ossessivo compulsiva per la lettura, la musica e il cinema. Sin da bambino è attratto dal mondo dell’occulto, del mistero e dell’horror. È cresciuto ascoltando la musica dei Queen, per poi innamorarsi di Led Zeppelin, Black Sabbath, Metallica, Iron Maiden, Y.J. Malmsteen… insomma tutto il rock hard and heavy. Nutre una venerazione per Stephen King e E.A. Poe. Le letture che hanno segnato la sua esistenza sono Dracula di Bram Stoker, Il fuggiasco di Carlotto e Il conte di Montecristo di Dumas. Adora viaggiare, mangiare (tanto e bene) e l’isola di Cuba, la perla dei Caraibi. Cosa fa su MeLoLeggo? Legge, recensisce, critica ma, soprattutto, cerca di sedare le frequenti crisi di astinenza da libri.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.