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Torino – Oggi appuntamento alle 16.30 con “L’imperatore del male”, di Siddhartha Mukherjee

Torino – Oggi martedì 20 novembre, alle ore 16,30, presso la Fondazione Luigi Firpo Onlus (Palazzo d’Azeglio, via Principe Amedeo 34), si terrà la presentazione de “L’imperatore del male. Una biografia del cancro”, di Siddharta Mukherjee. Con la presentazione di Gian Mario Bravo (Fondazione Luigi Firpo) e Walter Santagata (Centro Studi Silvia Santagata, Ebla),interverranno: Alessandro Bargoni (Storico della medicina, Università di Torino), Francesco Cassata (Storico, Università di Genova), Paolo M. Comoglio (Direttore Scientifico IRCC, Candiolo), Andrea Necchi (Dirigente medico, Istituto Nazionale dei Tumori, Milano).

L’imperatore del male

Qualcosa a proposito dell’opera Nella storia si legge a volte con stupore di città cinte d’assedio per decine di anni, fino all’inevitabile capitolazione. La città-cancro è sotto assedio da quattromila anni. L’uomo ha inventato «macchine» e strategie, un tempo rudimentali e ingenue, poi sempre più precise e astute, per espugnare la città. Ma dietro le mura si nascondono abitanti tra loro diversi per aggressività e vulnerabilità, le cellule del cancro, e con caratteristiche spesso simili alle cellule normali. Dunque, questa è una guerra molto difficile.

Questo libro ne racconta la storia. «In un certo senso è un libro di storia militare», ha scritto il suo autore, formatosi come ricercatore al Dana Farber Cancer Institute e oggi professore di oncologia alla Columbia University. L’opera, tuttavia, è anche una «biografia» del cancro nel senso più letterale del termine, poiché cerca di «penetrare la mente di questa malattia immortale, di comprenderne la personalità e demistificarne il comportamento». È, infine, un libro divulgativo e ispirato. Divulgativo perché Siddhartha Mukherjee espone con grande linearità le ragioni di ogni svolta e progresso nelle terapie, ispirato perché è la consapevolezza di dovere compiere scelte cruciali per i pazienti a conferire tensione narrativa e coesione logica al racconto.

L’opera attraversa e illumina un secolo intero della guerra al cancro, dalle epoche della chirurgia più mutilante e della radioterapia indiscriminata fino alle più recenti scoperte scientifiche. Vediamo i bambini dei primi anni Cinquanta che caracollano salendo gli ampi gradini di cemento che portano all’ingresso del nuovo ospedale voluto da Sidney Farber, per affrontare una cura per le leucemie concepita pochi anni prima in un seminterrato del vecchio Children’s Hospital, e attuata, tra l’ostilità dei colleghi, in pochi letti in fondo a freddi corridoi deserti. E vediamo cinquant’anni dopo il dottor Slamon allontanarsi sulla sua Nissan malandata senza partecipare al cocktail che celebra l’avvento di una nuova terapia per il carcinoma della mammella, nata dai suoi studi solitari sul gene Her-2.

Come in ogni grande conflitto, ci imbattiamo in pagine epiche, miserie, interessi alimentati da gruppi di pressione, stampa e finanziatori privati. Tenendosi alla larga dai toni celebrativi, Siddhartha Mukherjee narra delle sconfitte e delle vittorie, delle illusioni e delle speranze di questa guerra, e della straordinaria personalità di numerosi medici e scienziati, della loro ostinazione nel credere in una certa via chirurgica o in un certo farmaco, e della loro pervicacia nelle prime battaglie e nei primiscreening, contro il fumo, per il pap test e per la mammografia. Fino adoggi, fino a offrirci un’idea plastica del rapporto tra genetica e fattori ambientali e del profilo biologico dei tumori, per accostare nuove scale al fossato e alle torri.

L’autore. Siddhartha Mukherjee è medico e ricercatore oncologo. È oggi professore di medicina alla Columbia University, dopo aver studiato a Stanford, a Oxford, a Harvard. Ha pubblicato articoli sulle maggiori riviste scientifiche americane e mondiali. Vive a New York con la moglie e le figlie. Con L’imperatore del male ha vinto il Premio Pulitzer 2011.

Traduttore: Roberto Serrai.

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