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Intervista a Cristina Fiorenzato, su “Lavanda e assenzio”

Lavanda e assenzio è un bell’esordio della giovane scrittrice padovana Cristina Fiorenzato uscito di recente con Echos Edizioni. Un romanzo sentimentale molto forte e vero ambientato nella scuola, precisamente le scuole superiori di questi anni. La protagonista, che si chiama come l’autrice del libro, racconta in presa diretta l’amore verso un professore di lettere dal suo arrivo a scuola fino all’incontro anni dopo, diventata adulta, autrice di un romanzo che sembra essere questo.

Il racconto è molto appassionato e appassionante, non ci viene nascosto nulla, tra sogni espliciti e realtà, riferimenti alti, scontri con compagni di classe, l’amica fidata con la quale confidarsi, le interrogazioni, le feste di fine anno. Un classico romanzo sulla scuola? Sì, ma non solo. Le letture della protagonista, con l’hobby esplicito della poesia, ci fanno pensare agli autori citati: da Bukowski a Ada Merini, Baudelaire e Pablo Neruda, e alle sue voglie di vita e sesso.

Lavanda e assenzio mi è piaciuto molto per la sua sincerità, perché scritto davvero bene, con una trama che coinvolge e intriga. Non è la solita storia adolescenziale e il sentimentalismo è ben calibrato da una certa carnalità. Una storia senza tempo e spazio, nel senso che non ci sono riferimenti temporali espliciti, e anche se si sente l’ambientazione veneta, potrebbe essere ambientato in una qualsiasi città italiana. Insomma, l’esordio della Fiorenzato mi ha convinto, e ho per questo deciso di parlarne con lei in questa intervista. 

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Lavanda e assenzio

Come è nato Lavanda e assenzio?

Lavanda e assenzio è nato dalla mia passione per la scrittura, nata quando ero piccola, e dalla voglia di condividere una storia con il mondo e di creare una vita parallela all’interno di un romanzo per lanciare un messaggio a tutte quelle persone che non riescono a credere davvero in loro stesse e che spesso purtroppo rinunciano ai loro sogni senza nemmeno provarci. Creare e vivere una vita parallela in un romanzo può aiutare a gestire e accettare meglio la realtà che ci circonda. Può essere terapeutico, sotto un certo punto di vista, ed è stata l’arma che ho usato in adolescenza per affrontare la realtà quando si sono presentate situazioni difficili. Soffrendo d’ansia, il poter controllare le cose almeno in un mio scritto, mi aiutava a vivere meglio la vita vera, con meno paure.

Perché Lavanda e assenzio, perché questo titolo?

Il titolo del romanzo, Lavanda e assenzio, l’ho scelto perché è il profumo del protagonista maschile del libro. Un profumo che lo caratterizza e che appartiene a lui e a tutto ciò che riguarda lui, come ciò che gli appartiene o i luoghi che frequenta. La lavanda è una pianta dalle proprietà rilassanti, l’assenzio era considerato in passato la “droga dei poveri”, sotto forma di liquore ricavato dalla pianta, e aveva proprietà estasianti per chi lo consumava in dosi elevate. Quindi possiamo dire che il protagonista della storia ha la capacità di calmarti ed inebriarti al contempo. Il titolo perciò, rappresenta lui.

La protagonista ha il tuo nome, come mai questa scelta?

Nonostante la storia non sia assolutamente autobiografica, ho scelto di esserne la protagonista perché, come dicevo in precedenza, mi piaceva e mi ha sempre aiutato creare una vita parallela, infatti mi sono descritta come sono nella realtà con le mie passioni, le mie caratteristiche e i miei difetti. Questa storia, seppur leggera, ha per me un significato particolare perché sono io. Ciò che ero, ciò che ancora sono e ciò che sarò e che voglio essere, una ragazza che ascolta il suo cuore, che non ha paura di vivere i sentimenti e che insegue i suoi sogni, combattendo per vederli realizzati, sfruttando le sue capacità e credendo in se stessa, perché è l’arma più potente per cercare di realizzare i propri desideri contro tutto e tutti. In fondo questo è anche il significato della storia raccontata nel mio romanzo. Nessuna barriera, nessun limite di tempo, età, luogo o società, può essere abbastanza grande da impedirti di credere in te stessa e correre a inseguire i tuoi sogni.

Ci sono altri libri e/o film di ambientazione scolastica che ti hanno ispirato?

Sono una gran lettrice e amo anche i film, ma nessuna opera in particolare mi ha ispirato per questa storia. Il mio stile di scrittura invece è stato influenzato da alcuni libri che ho amato molto.

Bella la serie di poeti/scrittori che citi, dalla Merini a Bukowski e Baudelaire, Neruda… Sono, presumo, anche i tuoi preferiti. Altri da citare per la tua formazione?

I poeti/scrittori citati nel romanzo sono tanti e sono sicuramente i miei prediletti, ma ne ho letti anche molti altri. Ho scelto di citare nel libro quelli che mi hanno colpito maggiormente o che avevano un componimento particolarmente adatto da inserire nel contesto che stavo raccontando.

L’editore del tuo libro è Echos Edizioni. Come mai con loro?

Ho scelto la casa editrice Echos edizioni, perché ha creduto nella mia storia ed è una realtà editoriale dinamica e moderna che cerca di farsi largo tra i colossi dell’editoria. Mi è piaciuto il loro lavoro di editing preciso, ma non invasivo. Non hanno tolto o modificato parti del romanzo. La storia è come l’ho scritta io, non è stata stravolta, il che non mi sarebbe piaciuto perché non sarebbe più stata la mia storia. Inoltre Echos edizioni ha un buon bacino di distribuzione a livello di librerie.

Progetti futuri di Cristina Fiorenzato. Ci sono altri romanzi in cantiere?… racconti?

I miei progetti futuri sono sicuramente di continuare a scrivere e sarei felicissima di riuscire a pubblicare altri romanzi. Qualche idea c’è. Ad esempio un possibile seguito di Lavanda e assenzio, ma che può vivere di vita propria ed essere letto e capito senza aver indispensabilmente letto il suo predecessore. Vedremo…

Diego Alligatore

Diego Alligatore è critico rock del web dalla lontana estate del 2003, quando ha iniziato a scrivere di rock indipendente italico sul portale della nota agenda Smemoranda. Da allora non ha più smesso, intervistando e recensendo centinaia di gruppi dell'underground di casa nostra, oltre che su Smemoranda.it anche sul BLOG DELL'ALLIGATORE, su Frigidaire e Il Nuovo Male cartacei. A gennaio 2018 fonda con la sua compagna Elle L'ORTO DI ELLE E ALLI, sito di orto bio e culture alternative, cose curate insieme con passione autentiche. In tutti questi posti non ha mai dimenticato che anche la letteratura può essere rock, parlando con giovani scrittori italici, recensendone libri, incontrandoli in alcune presentazioni. Nel 2021 è uscito con Arcana il suo "Giovani, musicanti e disoccupati", libro di interviste a musicanti indipendenti durante il lockdown del 2020. Cosa fa su MeLoLeggo? Continuerà a cercare giovani autori, parlando con loro di buoni libri, perché la vita è troppo breve per sprecarla con cattive letture.

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