La svastica sul sole, di Philip K. Dick
La svastica sul sole (Fanucci, curatore Carlo Pagetti, traduttore Maurizio Nati), conosciuto anche col titolo L’uomo nell’alto castello, è un romanzo di Philip K. Dick pubblicato la prima volta nel 1962 e vincitore del prestigioso Premio Hugo come miglior romanzo nel 1963, recentemente tornato alla ribalta per la serie televisiva targata Amazon Studios.
La trama è molto suggestiva e accattivante: si tratta infatti di un romanzo ucronico in cui viene rappresentato un mondo alternativo dominato dalla Germania nazista e dall’Impero giapponese a seguito di un’ipotetica vittoria dello schieramento nazi-fascista e del Giappone nella seconda guerra mondiale. Una sorta di dimensione parallela del futuro scaturita da avvenimenti storici ribaltati.
Dick non chiarisce nei dettagli gli elementi storico-politici che hanno dato vita e che compongono questa realtà alternativa, ma la sua attenzione è rivolta alla narrazione delle vicende dei personaggi e sono loro con le loro vicissitudini a descrivere almeno in parte lo scenario in cui sono immersi. I protagonisti sono molteplici e ognuno con una caratterizzazione ben delineata: l’insicuro mercante d’arte americana, l’onesto funzionario giapponese, la sensuale insegnante di judo… tutti in qualche modo faranno i conti con la Storia e il continuo mutamento geopolitico che l’attraversa. Su tutto c’è la contrapposizione tra i due mondi dominanti: da una parte la cultura giapponese, dall’altra la feroce disciplina nazista.
Nel descrivere questo ipotetico mondo e le sue ideologie, Philip K. Dick lascia trasparire la sua simpatia per il mondo e la cultura orientale e ne dà dimostrazione attraverso l’insistente consultazione dei protagonisti dell’oracolo millenario cinese I Ching, che attraverso i suoi segni offre un’interpretazione del futuro. In questa descrizione dell’autore emerge una certa idea di superiorità morale o etica-spirituale del regime nipponico nei confronti di quello tedesco,, nonché una compiaciuta superiorità anche verso il popolo degli Stati Uniti, sconfitto e umiliato.
Particolarmente simbolica è la narrazione del viaggio di una donna, l’insegnante di judo Julianne, per conoscere l’autore del libro La cavalletta non si alzerà più, un romanzo bandito dal regime nazista in cui viene narrato di un mondo in cui gli Alleati hanno vinto la seconda guerra mondiale. Si tratta quindi di un ulteriore scenario alternativo, dove il dopoguerra è caratterizzato da una sorta di guerra fredda tra Stati Uniti e Impero Britannico.
L’incontro con l’autore, un certo Abendsen, rivelerà l’esplosivo finale del romanzo, tipico delle realtà parallele descritte spesso nei libri di Dick.
Attraverso la riflessione interiore e il dialogo dei personaggi vengono affrontati molti temi cari all’autore: il potere, le ipocrisie della storia, l’alienazione dell’uomo nella società, i valori contrapposti e incompatibili delle diverse culture, il mito del progresso scientifico.
Con La svastica del sole, Dick ha creato una delle sue storie più originali e spiazzanti, riuscendo a raccontare gli avvenimenti, presenti e passati, attraverso lo scontro culturale tra Oriente ed Occidente, e tra moralità e spiritualità.
La bellezza del romanzo sta nel racconto di più vicende che scorrono tra loro parallele senza mai incrociarsi, tutte caratterizzate da personaggi con un ruolo ben definito e anche simbolico. Un romanzo in definitiva che resta iconico ed unico nel suo genere capace di invitare il lettore alla meditazione e alla riflessione.