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In libreria: Fra me e te, di Mariella Gramaglia e Maddalena Vianello

Fra me e te

Il 16 gennaio è arrivato in libreria un nuovo volume per et al./Edizioni: Fra me e te, di Mariella Gramaglia e Maddalena Vianello, con testi di Franca Fossati e Lidia Ravera.

Madre e figlia si scrivono interrogandosi a vicenda sulla propria storia e su quella del Paese in cui vivono. Dal Sessantotto a Se non ora quando, da due infanzie molto diverse a una maturità liquida, in costante ricerca, un dialogo appassionato che parla di corpo e di maternità, di fiabe e di femminismo, di violenza e di spiritualità, di lavoro e di futuro. C’è ancora molto da fare ma, se due generazioni possono ragionare in modo così coraggioso, scomodo e insieme felice, vuol dire che qualcosa è cambiato.

Chi sono le autrici? 

Mariella Gramaglia, giornalista e studiosa del movimento delle donne, è stata direttrice di “Noi Donne” e ha alle spalle una vasta esperienza politica e di amministratrice, dapprima come parlamentare e poi come assessore alle Politiche per la Semplificazione e le Pari opportunità del Comune di Roma. Nel 2007 ha lasciato l’Italia per svolgere in India un lavoro di cooperazione internazionale in difesa dei diritti delle donne nell’ambito di un progetto coordinato dalla Cgil. Da questa esperienza è nato un libro, Indiana, nel cuore della democrazia più complicata del mondo, edito da Donzelli Editore. Collabora con “La Stampa”.

Maddalena Vianello, studiosa e organizzatrice culturale, ha conseguito nel 2007 il Master in Media and Communications presso la London School of Economics. È stata direttrice della Design Library, impresa di promozione del design italiano. Dal 2011 è impegnata in Officina Emilia, iniziativa culturale dell’Università di Modena e Reggio Emilia. È ideatrice del progetto di ricerca SONIA la meccanica delle donne. Ha collaborato con l’Istituto Luce, con La storia siamo noi e altre produzioni televisive e documentaristiche. È impegnata nel movimento delle donne e parte dell’Associazione Orlando di Bologna.

Franca Fossati e Lidia Ravera scrivono le prime riflessioni, le prime testimonianze su questo dialogo tra madre e figlia, in quanto tante cose, ma soprattutto forse in quanto giovani madri e amiche di Mariella negli stessi anni in cui nasceva e cresceva Maddalena insieme ai loro figli.

 “… Mariella e Maddalena, poi, non sono soltanto una madre e una figlia o due donne nate in epoche diverse. Sono due femministe che si riconoscono nello stesso movimento: Se non ora quando. Un movimento recente, nato, o forse dovrei dire agglomerato, attorno a una manifestazione indetta, nel pieno del berlusconismo calante, per rivendicare la dignità delle donne, delle ragazze, delle bambine. E anche delle vecchie. Per riscattare l’immagine dell’altra metà del Cielo dalle barzellette e dalle orgette e da tutta la miseria della sessualità maschile maschilista e miserabile. Era il 13 febbraio del 2011. (…)

Ce ne sono altre, madri e figlie, in Se non ora quando, ci sono trentenni, quarantenni, cinquantenni e sessantenni. Qualche ventenne e qualche settantenne.

Non era mai successo.

Nei beati anni Settanta, quando il movimento delle donne movimentò la vita privata e pure quella pubblica, eravamo tutte figlie. Non esisteva tolleranza generazionale né curiosità o complicità. Le madri erano altrove. Prima contestate, poi recuperate, ma mai, come Mariella e Maddalena, nella stessa barca.

E come si sta, nella stessa barca?

Scomode e felici, si direbbe leggendo Fra me e te.

dal testo di Lidia Ravera, giornalista e scrittrice

 “… Ci sentivamo sulla strada giusta e l’abbiamo proposta. Ci ritroviamo, nonne, nonni, figli e nipoti, immersi in un presente così difficile da decifrare. (…)

Così la sconfitta di Maddalena, che credeva di vivere in un mondo di pari, dove i suoi meriti sarebbero stati riconosciuti e rispettato il suo sesso, rischia di diventare il simbolo della generazione perduta. E l’impotenza di Mariella nel rassicurare la figlia, nonostante la generosa consegna di sé e del proprio sapere la vita, può rappresentare il nostro fallimento di madri.

Proprio lì, invece, nel loro dialogo, nel loro cercarsi, nel filo comune che con sofferenza riescono ad annodare, risiede la speranza. Non merita, un libro così intenso, la ricerca di un happy end a tutti i costi. Ma so che non avrebbero potuto parlarsi così, Mariella con sua madre. Né io con la mia. Né altre madri e figlie del secolo scorso. Le lettere di Maddalena e Mariella testimoniano che nessuna delle due è sconfitta, che qualcosa, anzi molto, è cambiato e in modo irreversibile. Che almeno una rivoluzione è avvenuta e da essa non si potrà prescindere per costruire il futuro.”

dal testo di Franca Fossati, giornalista, già direttrice di “Noi donne”

Redazione

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