Il concerto dei pesci, di Halldòr Laxness
“Il concerto dei pesci”, di Halldòr Laxness
![Il concerto dei pesci](https://www.meloleggo.it/wp-content/uploads/2011/05/Il-concerto-dei-pesci.jpg)
“Il concerto dei pesci”, romanzo tradotto da Silvia Cosimini ed edito in Italia da Iperborea, casa editrice specializzata nella pubblicazione di letteratura nordica, è un libro di vetro, un acquario gigantesco o anche solo una di quelle sfere da negozio per turisti dentro le quali viene ricostruito un pezzo della città amata da far ammantare di neve dopo una leggera scossa. L’Islanda è lì, immersa nei suoi colori, immensa di prati, fredda e diversa da tutto ciò che si può, ma non si sa, immaginare.
L’autore, Halldòr Laxness, uno dei più importanti esponenti del panorama letterario islandese e premio Nobel nel 1955 per la letteratura, ci presta gli occhi di Alfgrìmur, un ragazzino con quattro nomi, nessun genitore, due nonni e tanto acume che perlustra il mondo adagio adagio, per nulla intimidito ma certamente attento ad ogni cosa.
Nulla ha i confini in cui si è soliti imbattersi, né i colori, né i pensieri, tanto meno la morte o le parole. Un ordine c’è, ma appartiene al singolo, al vento, ai fiori del cimitero… e i pesci, quelli, rimangono zitti a boccheggiare, mentre nell’aria si diffonde quell’unica nota.
Grazie a Laxness e al suo Alfgrìmur esploriamo un paese che è spesso lontano e che percorre, solitario e isolato lassù nel nord, un’orbita culturale differente, a cui generalmente non abbiamo accesso. Vi è la scoperta di modi a noi estranei di essere genitori, figli e nonni, di festeggiare e affrontare la vita, ma anche la riscoperta di un attaccamento alla natura, al mondo agreste, che è per tutti un atavico ricordo.
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