NovitàRecensioni

Metodi per sopravvivere, di Guðrún Eva Mínervudóttir

Mano nella mano fino all’eternità. così ce la immaginavamo, anche se non l’avevamo mai detto a voce alta. Poi in primavera, il giorno dopo la Pentecoste, Steinn era uscito a fare la sua passeggiata serale e non era più tornato. Il cane della squadra di soccorso l’aveva trovato morto sulla brughiera, e da lì era stato trasferito al Sud in elicottero. Da allora mi sento come un sacco pieno di schegge di vetro. Non sento il bisogno di piangere o di lagnarmi ma mi fa male ogni parola, ogni passo.

Sono tanti gli accenni alla solitudine nel romanzo della scrittrice Guðrún Eva Mínervudóttir edito da Iperobera (trad. di Silvia Cosimini). Si intitola Metodi per sopravvivere ed è una collezione di storie e personaggi che intrecciano i loro percorsi di vita e le proprie solitudini.

Ogni capitolo del libro ha il nome di un protagonista che racconta un pezzetto della vicenda: un caleidoscopio di voci e sensazioni che restituiscono una visione del mondo personale e unica.

Il primo e l’ultimo capitalo portano il nome di Hanna, ragazzina senza prospettive, triste e disillusa, che non lascia trasparire alcun interesse rispetto al costruire e vivere il futuro. Alle pagine di Hanna si aggiungono quelle dedicate al piccolo Aron Snær, bimbo dalla vita difficile e abbandonato a se stesso. Poi ancora ci sono quelle che raccontano di Árni, del suo cane e del suo amore non corrisposto, o di Borghildur e del suo dolore interiore.

Vite distinte ma accomunate dalla profondità della solitudine, avvicinate l’una all’altra proprio da quel bimbo lasciato solo, Aron Snær, che senza chiedere nulla porta tutti a volersi occupare un po’ di lui.

Guðrún Eva Mínervudóttir è una penna delicata, descrive i sobborghi di Reykjavík che fanno da sfondo a questa storia in maniera leggera ed efficace. Allo stesso tempo, dipinge i caratteri dei suoi personaggi con piccole incursioni che lasciano intravedere il loro mondo interiore, spopolato e consapevole.

Prima di conoscerci, io e Steinn  eravamo stati infelicemente sposati con altre persone, e per questo avevamo termini di paragone favorevoli. Non c’era ostilità tra di noi. Spesso qualche lamentela innocente, ma in generale c’era solo affetto, che talvolta mi sarei perfino spinta a definire amore appassionato. Quando morì eravamo stati insieme sette anni. Nemmeno un decimo di un’esistenza umana. E comunque non mi è toccato un destino peggiore di altri. La vita ti sbrana, e intanto ti guarda negli occhi con compassione. È così e basta.

Guðrún Eva Mínervudóttir, premiata in patria per i suoi successi letterari e tradotta in tutto il mondo, è tra le più note poetesse e scrittrici islandesi. Metodi per sopravvivere è un libro ben scritto, che si fa leggere con facilità e lascia scorrere le immagini descritte nella mente del lettore. Regala ottimi spunti di riflessione sulle relazioni, la vita, la morte e il senso che può avere per se stessi il prendersi cura degli altri.

Luca Durante

Luca Durante è giornalista ed esperto di marketing online. Pacato e riflessivo, perde la sua compostezza solo ai concerti dei Bauhaus e a contatto con l'acqua fredda (un po' come i Gremlins dopo la mezzanotte). I primi romanzi che ha letto sono stati quelli di Fante e Bukowski, di cui attende ancora (invano) nuovi lavori, e nutre un amore cieco e smisurato (e parimenti invano) per la Santacroce. Come pianista (e che pianista!) si sente artista nell'anima. Cosa fa su MeLoLeggo? Legge, recensisce, critica ma, soprattutto, diffonde: sa come focalizzare l'attenzione con le sue semisegrete tecniche di marketing, conosce Facebook meglio di Zuckenberg e GooglePlus meglio di Google.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.