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In libreria: La soglia, di Ursula K. Le Guin

La soglia
La soglia

Irene e Hugh provengono entrambi da famiglie disastrate. Lei deve subire i maltrattamenti di un patrigno alcolizzato e violento, mentre lui non sopporta l’invadenza di sua madre. Ma un giorno, per caso, scoprono la soglia, un passaggio
segreto che conduce in un mondo dove le leggi spazio-temporali sembrano non esistere. Hugh e Irene non sanno come o perché abbiano accesso a questo luogo incantato, sperduto tra i boschi, sanno solo che ogni volta che vi si rifugiano, trovano la pace, sfuggendo così agli opprimenti problemi della vita reale. Mentre Irene, però, non sempre ha il potere di entrarvi, Hugh invece perde spesso la strada per uscirne. Così, dopo la diffidenza iniziale, i due decidono di incamminarsi insieme verso Tambreabrezi, la mitica città del Nord, per salvare i suoi abitanti da un destino ignoto e terribile. In questo modo – e lasciandosi travolgere da un’improvvisa passione – impareranno ad affrontare le difficoltà della crescita e a sciogliere quei vincoli che imprigionano le loro vite nella dimensione reale, per approdare a una nuova libertà.

Indugiò sulla soglia, sovrastato dagli alberi scuri. Se mi girassi, pensò, vedrei la luce del sole tra il fogliame. Ma non si guardò indietro. Avanzò, lentamente. Si fermò sull’orlo dell’acqua per togliersi l’orologio; la lancetta dei secondi non si muoveva e le altre erano ferme sulle sei meno due minuti. Gli diede una scrollata, poi lo infilò nella tasca dei jeans, si rimboccò le maniche della camicia fino ai gomiti e si inginocchiò. Si sporse in avanti con deliberata lentezza, chinò la testa affondando le mani nella sabbia fangosa della riva e bevve l’acqua corrente. Un paio di metri più a monte, un grosso masso piatto emergeva dal torrente. […] Nelle secche sabbiose a ridosso del macigno, c’erano sciami di ciottoli, i cui colori screziati erano intensificati dall’acqua. […] li guardò sotto la trasparente superficie increspata dalla corrente, poi si sedette di nuovo sulla roccia sporgente e alzò gli occhi verso il cielo incolore. Niente si muoveva, lassù. Accanto alla nera punta aguzza di un pino, sul crinale oltre il ruscello, gli parve di intravedere una stella con la coda nell’occhio, ma quando la cercò direttamente con lo sguardo non riuscì a vederla. Restò fermo così a lungo, con le braccia strette intorno alle ginocchia, nel mormorio musicale dell’acqua.

Considerato un classico della fantascienza contemporanea, La Soglia di Ursula K. Le Guin (titolo originale The Beginning Place, 1980) ancora oggi, dopo trent’anni circa dalla sua prima pubblicazione, continua a sorprendere per la forte carica evocativa. Con il suo inconfondibile stile e un registro fiabesco capace – a tratti – di sfiorare la poesia, in questo romanzo la scrittrice americana presenta già in embrione tutte le caratteristiche del suo universo letterario e fantastico: il viaggio in un mondo incantato, che fuori di metafora diventa una vera e propria fuga dei due ragazzi dalle difficoltà della vita reale, la contrapposizione fra due dimensioni spazio-temporali, l’esplorazione dell’inconscio e dell’altro da noi, il rapporto uomo-donna. I temi cari alla letteratura utopica angloamericana si innestano in un’analisi delle dinamiche della società contemporanea e si fanno pretesto narrativo per indagare le profondità più recondite dell’essere umano, con le sue paure e debolezze, ma anche con le passioni e le speranze più pure e vitali.

Ursula K. Le Guin (Berkeley, California, 1929) è una delle scrittrici più rappresentative e di successo della letteratura internazionale. Tra i molti riconoscimenti, il National Book Award, 5 premi Hugo, 5 premi Nebula, il Kafka Award; l’autrice, inoltre, è stata finalista al Pulitzer Prize e all’American Book Award. Nota soprattutto per le sue opere narrative in campo scientifico e fantastico, grazie alla profondità e attualità dei suoi temi, che spaziano dal femminismo al pacifismo, dal socialismo all’anarchismo passando per le questioni razziali, i suoi romanzi sono conosciuti e apprezzati ben oltre i tradizionali confini del genere.

Quasi tutti i suoi libri sono diventati dei bestseller internazionali, tradotti in più di 16 lingue e sempre ripubblicati nel corso degli anni. Tra i più importanti ricordiamo La mano sinistra delle tenebre, Il mondo della foresta e I reietti dell’altro pianeta. Dal terzo e quarto libro della fortunata serie di “Earthsea” (1968-1972) è stato tratto, nel 2005, il film di animazione I racconti di Terramare diretto da Goro Miyazaki, figlio del maestro Hayao Miyazaki. In Italia la Le Guin è stata pubblicata da Mondadori, Tea, Nord e Cavallo di Ferro.

Traduttore: Claudio Costanzo.

Redazione

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