In libreria: CIMETTOLAFACCIA, di Costanzo Ferraro e Silvia Lavalle
Quando nella redazione di Valigie Rosse è arrivato Cimettolafaccia, presentato come autobiografia di un ingegnere, ha prevalso lo scetticismo. Letta la prima riga, però, ci si è resi conto che non si trattava di una storia qualunque. Nato nel 1971 a Piano di Sorrento, in seguito ad alcune complicanze del parto, da sempre Costanzo Ferraro convive con una disabilità fisica, ma fin dalla sua nascita, di pari passo con le delusioni e i dolori, scorrono impegno e luce a non finire, che hanno portato Costanzo a diventare un ingegnere informatico.
Costanzo Ferraro racconta una storia che ha dell’incredibile, parla della sua città, della formazione scolastica, le prime cotte, la volontà di fare l’università… Cimettolafaccia, redatto da Silvia Lavalle, riflette un modo di pensare scientifico e limpidissimo, applicato, con partecipe stridore, non ai numeri, ma a l’esigenza interiore di non cedere al male.
L’autore, come un burattino tirato da fili impazziti, sa di avere a sua disposizione solamente la sua testa ed è con questa e con una grande intransigenza verso di sé che affronta la sua vita. Cimettolafaccia è la storia di un uomo nato asfittico che vuol respirare per dire ciò che pensa, senza cedere ossigeno a pietismi o compassioni, e arrivando al punto di farsi paura da solo nei momenti decisivi della sua vita.
Costanzo Ferraro nasce nel 1971 a Piano di Sorrento. Nella splendida Capri matura la volontà di evadere e raggiungere la “rossa” Toscana. Nel 1999 si laurea in Scienze dell’Informazione. Silvia Lavalle, invece, spezzina classe 1970, si laurea per sbaglio in Giurisprudenza, ma scrive da sempre. Dal loro incontro avvenuto nel 2010 nasce questo libro.
La collana Gli Asteroidi è composta da storie scritte in prima persona, contraddistinta da una nota musicale in apertura. L’introduzione è, nel caso di Cimettolafaccia, affidata alle sei mani dei cantautori Gian Luigi Carlone, Giorgio Li Calzi e Johnson Righeira.