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A tu per tu con Valentina Fenu, autrice di “Due di uno”

Autrice del toccante libro Due di uno, Valentina Fenu ha concesso un intervista esclusiva per il pubblico di MeLoLeggo.

Valentina Fenu
Valentina Fenu

Chi è Valentina Fenu? Quali sono la tua formazione le tue passioni?
Valentina Fenu è una sognatrice professionista, classe 1985. Da sempre amo scrivere, credo sia qualcosa di ben inciso nel mio DNA; fin da piccola ho avuto la passione per il mondo, i viaggi, la cronaca, l’arte e la letteratura. Mi sono diplomata al liceo linguistico, una scuola che ha fortemente aperto la mia mente sulle altre culture, grazie alla quale ho iniziato i miei viaggi. Successivamente mi sono laureata in un’interfacoltà di scienze politiche e della comunicazione, un percorso ricco che mi ha dato e continua a darmi tanto.

Come ti sei avvicinata al mondo della scrittura?
Come dicevo, non c’è stato un momento preciso in cui mi sono avvicinata alla scrittura: è stata una sorta di parabola crescente dentro di me. Ho iniziato a scarabocchiare le prime frasi sin dalle scuole elementari e poi pian piano i testi divenivano più completi e intensi. Ho sempre avuto un’esigenza fisica di scrivere.

Come nasce Due di uno?
Due di uno nasce molti anni fa, a dire il vero. Sin dal 2005 avevo voglia di scrivere un libro che unisse le mie due grandi passioni: la vita e i viaggi. Per molto tempo però rimasi “schiava” dell’idea del libro perfetto, così nulla si concretizzò. Poi, però, nel maggio del 2013, una bella mattina, mi sono svegliata e, penna alla mano, le parole hanno iniziato a dare forma alla storia.

Le protagoniste sono Alice e Anna. Agata chi è con esattezza? In certi punti sembra una sorta di Virgilio al femminile.
Agata è la figura chiave per il viaggio delle due protagoniste, è una sorta di “Faro” nell’oceano della vita, guida e luce per Anna e Alice. Trovo sia, in un certo senso, la somma delle due, gentile ma forte, dolce ma determinata. Che siano strettamente collegate tra loro è chiaro anche solamente guardando i nomi. Alice, Agata, Anna. Stessa iniziale. La prima lettera dell’alfabeto. E insieme formano A.A.A. Come “A.A.A. Cercasi”, perché sono alla ricerca insieme.

Perché hai scelto proprio le tematiche di amore e viaggio e non altre?
Perché io vivo d’amore. L’amore è per me l’elemento imprescindibile dell’esistenza. Lo trovo in ogni cosa: la natura, la bellezza, le relazioni, le passioni. Non credo esista vita al di fuori di esso. Per quanto riguarda il viaggio… be’, la vita è il viaggio più incredibile che ci sia stato concesso.

Agata nella prima parte del libro sembra una sorta di “angelo custode” delle due ragazze, mentre nella seconda parte risulta molto più incarnata e reale, tanto da essere interamente dedicata al rapporto tra lei e un uomo. Come mai questa scelta?
Perché siamo anima e corpo; la perfezione e la bellezza ci appartengono in quanto vivi e innamorati. Nella prima parte, Agata rappresenta l’Amore universale fatto di vita pura e di quei doni (consapevolezza, gratitudine, fede e rispetto) che la compongono e le danno senso e valore. Nella seconda parte è donna innamorata di un uomo, di quell’amore unico e profondo che sconquassa l’anima. L’amore è il dono dei doni e meritava una parte tutta sua, perché è ciò che salva dalla morte. L’amore ci permette di essere infiniti.

Ogni libro, e ogni autore, ha un suo messaggio. Cosa vorresti dire al tuo pubblico?
Non accontentatevi mai di esistere. Quando nasci non puoi fare a meno di esserci, ma vivere è un’altra cosa. Vivere è scegliere. Vivere è essere consapevoli e grati. Vivere è pienezza. Nel bene e nel male. Scegliete di vivere.

Che consigli daresti a un giovane scrittore?
Innanzitutto leggere tanto, di tutto. È importante per aprire la testa. Osservare il mondo – anche le piccole cose della quotidianità – con occhi e cuore sempre nuovi. Cantare un sacco e impegnarsi a seguire la propria strada. Non bisogna standardizzarsi con le mode. Non si deve scrivere pensando a vendere, se no si perde l’anima. Si perde la libertà. E poi sempre, sempre sempre Impegno e Umiltà.

Quali sono gli autori che ti hanno influenzata e che consiglieresti?
Sicuramente al primo posto Paulo Coelho, per me è un guru. Poi Gabriel García Márquez, Isabel Allende, Margaret Mazzantini, Alessandro Baricco, Federico Roncoroni, Edgar Allan Poe, Herman Hesse e Dante.

Pensi di dare un seguito a Due di uno? Sei soddisfatta del risultato o avresti voluto qualcosa di diverso?
Due di Uno è così. Inizia con la fine e finisce con l’inizio. È un cerchio che quadra, come la vita. Perché parla della vita e lo amo nella sua perfetta imperfezione. È il mio primo “Bambino”. Non potrebbe essere altrimenti.

Gabriele Scandolaro

Gabriele Scandolaro è dottore in Lettere Moderne ed educatore ed è un lettore proprio come voi. La sua passione è iniziata in tenera età grazie ad una nonna molto speciale che passava i pomeriggi raccontandogli favole e leggendogli libri. Ma non ne aveva mai abbastanza. Ha iniziato a leggere per conto suo e da allora non ha più smesso. Legge qualsiasi cosa: fantasy, gialli, saggi, romanzi rosa, horror, testi scolastici, fiabe, manuali. La sua passione lo ha portato a laurearsi in Lettere Moderne perché unica scelta possibile per un lettore così avido come si descrive. Quando non legge suona il violino. Non riesce a immaginare una vita senza libri e senza musica. Cosa fa su MeLoLeggo? Recensisce i nuovi autori e si dedica a raccontarli attraverso le interviste.

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