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Evelyn, di Jane Austen

Evelyn
Evelyn

Se pensiamo a un gentiluomo inglese del 1700-1800, non possiamo che immaginarlo come una persona distinta, distaccata, piena di grazia, arguzia e spiccata intelligenza, che passeggia a cavallo nelle campagne e tiene banco nei salotti buoni della city, dove a quel tempo tutta la cultura e la ricchezza del mondo confluivano come il sangue confluisce al cuore. Un ritratto molto ottimista e idealizzato, complice anche un certo tipo di letteratura, che tuttavia risulta molto lontano dalla realtà.

A rispondere a questo idilliaco ritratto, e a riportare i lettori con i piedi per terra, ci ha pensato una giovanissima Jane Austen.

Nella tranquilla campagna inglese, dove tutto è perfetto, arriva un giorno nello splendido villaggio di Evelyn un gentiluomo di nome Mr Grower. L’uomo, che sappiamo essere in viaggio, si ferma in una locanda e riceve dal locandiere e da sua moglie un’accoglienza così generosa che decide di trattenere la sua persona molto a lungo nel paesino. Straordinariamente sembra quasi che ad Evelyn non si aspettasse altro e Mr Grower in pochissimo tempo riesce a ricevere soldi, una proposta di matrimonio con una giovane e splendida fanciulla e una casa in cui vivere. Se pensate che questo sia motivo sufficiente per fermarsi, vi sbagliate. Le sue avventure sono appena cominciate.

“Cos’altro possiamo fare per accrescere la vostra felicità e dimostrare l’affetto che nutriamo nei vostri confronti? Diteci che cosa desiderate ancora, e confidate nella gratitudine che proviamo nell’essere stati scelti come ascoltatori dei vostri desideri”. “Concedetemi la casa e il terreno. Non chiedo altro”. “Sono vostri”, esclamarono all’unisono, “da questo momento sono a vostra disposizione”.

Ho avuto modo di leggere molte opere di Jane Austen, una scrittrice che è stata in grado di affascinarmi e commuovermi allo stesso tempo. Credevo di aver letto quasi tutto quello che era stato pubblicato in Italia, ma ancora non mi ero ritrovato tra le mani Evelyn.

Pubblicato con traduzione di Adalgisa Marrocco e testo inglese a fronte dalla casa editrice Rogas, Evelyn è un romanzo breve assai particolare. Non è il sentimento a guidare la storia ma una ironia dissacrante e, a tratti, molto pungente. L’intera narrazione prosegue il suo corso diventando allo stesso tempo comica e grottesca fino a raggiungere il paradosso.

Un libro piacevole e molto divertente che presenta il ritratto di un gentiluomo ben diverso da quello di Mr Darcy, uno dei personaggi austeniani più noti al pubblico, protagonista maschile di Orgoglio e pregiudizio. Una gradevole scoperta e una lettura davvero piacevole.

Gabriele Scandolaro

Gabriele Scandolaro è dottore in Lettere Moderne ed educatore ed è un lettore proprio come voi. La sua passione è iniziata in tenera età grazie ad una nonna molto speciale che passava i pomeriggi raccontandogli favole e leggendogli libri. Ma non ne aveva mai abbastanza. Ha iniziato a leggere per conto suo e da allora non ha più smesso. Legge qualsiasi cosa: fantasy, gialli, saggi, romanzi rosa, horror, testi scolastici, fiabe, manuali. La sua passione lo ha portato a laurearsi in Lettere Moderne perché unica scelta possibile per un lettore così avido come si descrive. Quando non legge suona il violino. Non riesce a immaginare una vita senza libri e senza musica. Cosa fa su MeLoLeggo? Recensisce i nuovi autori e si dedica a raccontarli attraverso le interviste.

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