Duma Key, di Stephen King
![Duma Key](https://www.meloleggo.it/wp-content/uploads/2011/07/Duma-Key.jpg)
Non leggete questo libro. Non fatelo. Rischiereste, a distanza di giorni, di sentirne ancora una forte e incredibile mancanza. “Duma key” non è un romanzo dalle atmosfere allegre e gioiose ma una storia umana, cruda, forte e stranamente, profondamente intima.
Stephen King scrisse questo romanzo nel 2008 e fu un successo immediato: solo nelle prime due settimane dall’uscita raggiunse il record di 2 milioni di copie vendute, attestandosi al primo posto nella lista dei bestseller stilata dal New York Times e aggiudicandosi successivamente il premio Bram Stoker per le opere di narrativa dell’orrore.
La trama è semplice ma efficace. Si costruisce a poco a poco, invitando il lettore con piccoli indizi, flash-back e descrizioni oniriche a seguire un filo narrativo forte, compatto, che non lascia nulla al caso e condensa pagina dopo pagina graduali e crescenti emozioni. Protagonista è Edgar Freemantle, un imprenditore edile che, in seguito ad un incidente potenzialmente mortale, perde un braccio e accusa gravi danni al cervello. Come parte del suo percorso di riabilitazione, non solo fisica ma mentale, decide di cambiare scenario alla propria vita e di prendere casa in affitto a Duma Key, suggestiva e incontaminata isola della Florida dove, su consiglio del proprio terapeuta, rispolvera la sua antica passione per il disegno e l’espressione artistica. Da quel punto in poi è un lungo scorrere di giorni che, l’uno dopo l’altro, vanno a svelare, tassello dopo tassello, ciò che l’isola, come gigante solo apparentemente dormiente, sembra celare.
![Stephen King](https://www.meloleggo.it/wp-content/uploads/2011/08/Stephen-King-230x300.jpg)
Non si discute sul finale. In molti han criticato il modo in cui King ha scelto di concludere la storia e sarà quindi apprezzabile o meno in base alle aspettative del lettore ma è certo che non si possono e non si devono mettere a parte le caratteristiche invece più lodevoli del libro. Uno dei piaceri che offre, oltre alla storia incalzante, è sicuramente l’immedesimazione che Stephen King rende così semplice al lettore grazie alla chiarezza espositiva e alla spontaneità del suo stile. Edgar non è solo faro e occhio sul mondo che lo circonda, ma anche il flusso di pensieri che ci accompagna, come una coscienza, attraverso l’intorno e i contatti che intrattiene con le persone. Ricordi, immagini, sentire e percezioni sono accuratamente vagliati e indagati dal suo riflettere e osservare. Concreta presenza fisica hanno anche i luoghi: le piante malsane, l’imponenza del tramonto sul mare e i suoi colori, il fruscio delle onde sul manto di conchiglie che ricopre il tratto di spiaggia sotto la casa, un rumore costante, continuo, simile a voci che parlano e gridano.
Un bel romanzo psicologico, insomma, che potrà farvi ottima compagnia. Ovviamente, sarà ancor più suggestivo se vi troverete in un luogo vista mare.