Recensioni

Disincanto, di Matteo Zanini

«Una casa svuotata di oggetti, ma ancora colma di ricordi densi ha un fascino decadente e silenzioso, che si nutre dei gemiti di chi si allontana. I ricordi sono nuvole invisibili e profumate, sono scie impalpabili che sprigiona una torta appena sfornata, sono l’eco delle risate spensierate di chi è solo bambini, il sapore dei giorni vissuti con l’incoscienza di chi ancora non sa che ogni cosa piacevole deve, per sua natura, terminare.»

Disincanto
Disincanto

Un trasferimento è uno del leit motiv più popolari di sempre per iniziare una storia e una delle varianti più utilizzate è da sempre il ritorno alla casa natia. È stata proprio questa la scelta di Matteo Zanini, giovanissimo autore lombardo.

Il perno dell’intero romanzo è il trasferimento di Margaret Hardy, giovane ragazza di buona famiglia con il sogno di diventare una scrittrice in un mondo editoriale dominato dagli uomini, dalla cittadina dove è cresciuta a un paesino della campagna inglese di cui è originario il padre di lei.

La casa di famiglia è molto vecchia e disabitata da tempo, ma si rivelerà piena di sorprese e un nuovo nido familiare per tutti gli Hardy.

Nei primi giorni dopo il trasferimento, Margaret sta ancora esplorando la casa e, durante una passeggiata in giardino, trova uno scrigno contenente una lettera datata venticinque anni prima. L’enigmatico contenuto di quella lettera la immergerà in un mistero difficile da risolvere, che le fornirà la trama perfetta per suo primo romanzo… Peccato che si ritroverà a fare i conti con l’ingenuità delle sue ambizioni e con la sofferenza mai placata dei protagonisti della vicenda reale.

Il romanzo è ambientato in un’epoca incerta, e che presumibilmente possiamo collocare nel XVIII secolo inglese. Questo sicuramente può confondere il lettore nei primi capitoli, poiché risulta chiaro solo grazie a dei riferimenti interni alla trama, come i viaggi in carrozza. Le descrizioni sono poche e accurate, incentrate prevalentemente sul paesaggio, le piccole abitudini e gli ambienti. L’aspetto dei protagonisti delle vicende è lasciato alla nostra immaginazione, risparmiandoci le tediose descrizioni di crinoline e acconciature di cui sono spesso ricchi altri romanzi storici ambientati in epoca vittoriana.

La prosa dell’autore è barocca, con un lessico ricercatissimo che va a punteggiare le pagine con notevoli frasi a effetto. I capitoli molto brevi alleggeriscono la lettura ed è evidente la cura che è stata messa nell’edizione da parte dell’autore e della casa editrice.

La storia è molto lineare e incentrata sulla figura e sui sentimenti di Margaret, sul suo Disincanto che diventa evidente al lettore solamente alla fine, quando si consuma il dramma che è presente in tutto il romanzo fin dall’inizio, anche se in modo impercettibile. L’immagine che dà di questo libro la copertina e la trama in generale fa pensare ad un libro romantico molto classico… Un pensiero che viene tuttavia disatteso con una piacevole sorpresa, poiché il romance è appena accennato e in realtà la trama è molto più drammatica e pessimista di quello che può sembrare all’inizio.

Elisabetta Zocca

Elisabetta Maria Zocca è una restauratrice specializzata in beni librari e pergamenacei e passa le sue giornate tra archivi e biblioteche pubbliche e private. Nata e cresciuta a Verona ma con il cuore a Venezia, ha sviluppato fin da bambina l'amore per la lettura e per la scrittura, passioni che l'hanno portata ad attivarsi precocemente nel mondo della promozione del libro e della cultura. Molti suoi racconti si possono trovare online e in libreria all'interno di diverse antologie tematiche. Scrive inoltre articoli e interviste su vari magazine online, tra cui LoSpazioBianco, FrizziFrizzi e Vanilla Magazine. Ha creato e gestisce con successo diversi gruppi di lettura per adolescenti con una formula innovativa. Cosa fa su MeLoLeggo? Recensisce i libri che più le piacciono tra quelli che legge, mettendo ordine nella sua testa e nelle letture sul suo comodino, che spesso diventano instabili pile pronte ad abbattersi su di lei nel sonno.

2 pensieri riguardo “Disincanto, di Matteo Zanini

Rispondi a Matteo Zanini Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.