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Lettino, di Martha Medeiros

Quello che volevo che lei sapesse, almeno per oggi, è che magari sono qui solo per avere il diritto di chiudermi in me stessa, cosa che non ho saputo fare a otto anni, per offrirmi generosamente alla tristezza, alla sensazione di abbandono che ho evitato per tutta la vita, in modo molto arrogante. Non so piangere, per esempio.

Lettino

È una delle prime cose che Mercedes desidera mettere in chiaro col suo psicanalista. Lei è una donna che ha superato i quaranta, discretamente bella, benestante, sposata, due figli, che lavora come insegnante. In “Lettino”, il magnetico romanzo di Martha Medeiros pubblicato da Beat edizioni, vengono presentate le conversazioni che questa donna, apparentemente serena, intrattiene con il suo psicanalista. Più che di ‘conversazioni’ sarebbe forse più corretto parlare di un ‘monologo’, perché il dottor Lopes, lui parla, sì, ma è un reagire e interloquire muto, di cui udiamo i suoni di riflesso nelle parole di lei.

L’aspetto fantastico della narrazione di Martha Medeiros è la sua capacità di accoglierci in silenzio, come in punta di piedi, prenderci per mano e farci entrare quasi di nascosto in questo studio, in questo mondo privato dove prende corpo un’intera anima, prima come spettatori partecipi e poi, nutriti di empatia, come inaspettati protagonisti. Allora sì, Mercedes è molte donne in una, e anche alcuni uomini, come lei stessa afferma, perché nel racconto della sua vita, ma soprattutto del suo sentire, iniziano a brillare e a scorgersi emozioni comuni, partecipate. Come afferma Natasha Dern in un suo articolo sul The Huffington Post: “le sub-personalità sono come bambini – necessitano molto, esigono altrettanto e spesso insistono nell’ottenere ciò che vogliono. Vi è quella ribelle e la martire, la seduttrice e la sabotatrice, la giudicante e la critica e molte altre, ciascuna con la propria mitologia, tutte coesistenti in un unico soggetto”.

Seguire la storia di Mercedes grazie alle parole di Martha Medeiros, splendidamente riproposte in italiano da Cinzia Buffa, è un regalo da fare a noi stessi e un’occasione per riflettere sulla vita, sul senso che ha e che non ha, sul suo mutare e su tutto il resto (e che l’autrice sia riuscita ad ispirare tutto questo in sole 125 pagine è davvero notevole, non trovate?).

Alice de Carli Enrico

Alice de Carli Enrico è traduttrice e giornalista freelance. Ha cominciato a leggere romanzi all'età di 8 anni e non ha più smesso. È appassionata di scrittura e lettura, dell'uso corretto della lingua italiana, di viaggi lunghi ed economici, del suono delle parole e di mari in tempesta. Ovunque vada porta sempre un libro con sé, l'unico oggetto in grado di renderla quieta anche nelle più improbabili situazioni. Cosa fa su MeLoLeggo? Scrive recensioni, dirige le pubblicazioni, revisiona racconti e romanzi dando la caccia all'errore con la meticolosità di un cecchino (a volte gli stessi scritti tremano dalla paura). Lavora tanto e consuma poco: necessita solo di una coperta, un divano e ovviamente un libro.

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