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In libreria: Mille cretini, di Quim Monzò

Mille cretini

“Non che mi trovi male con lei, né tanto meno desideri che muoia. Per niente. Ma non fosse stato che doveva morire, non sarei mai andato a viverci insieme, e tanto meno l’avrei sposata. Ovviamente non posso prenderla di petto e dirle: ‘Allora, Carolina, quand’è che muori?’”

Un paparino profondamente materno che prende in contropiede l’incipiente vecchiaia – nonché il figlio – a suon di collant, gonna, rossetto e tacchi a spillo.
Un principe azzurro che tenta inutilmente di risvegliare la principessa dal suo sonno profondo con mille prodezze erotiche, e finisce per addormentarsi lui, per sempre. Uno scrittore esordiente pronto a rinnegare il suo idolo – che ha contribuito in modo sostanziale al suo decollo – non appena ne ha preso il posto nel firmamento letterario. Un uomo che decide di sposare l’ex fidanzata perché scopre che è malata terminale, e quando lei guarisce grazie all’amore, non sa proprio che pensare, che pesci pigliare…

Che si tratti di vecchi rincretiniti, vitelloni incalliti o Madonne ribelli al destino di future madri di Gesù Cristo, Quim Monzó entra nelle vite dei suoi personaggi con la marcia in più dei Grandi: occhio acuto, parole al vetriolo, balsami di tenerezza. Parola di «The Guardian», che lo porta in palma di mano, fra i massimi scrittori viventi.

L’autore. Animatore di caustiche trasmissioni televisive, traduttore delle grandi voci d’America del secolo andato – Barthelme, Miller, Faulkner, Salinger tra gli altri – Quim Monzó è tra le persone più note e amate di Barcellona. Ha dato una mano a Bigas Luna nella scrittura dei film più ispirati – come Prosciutto prosciutto – mentre per festeggiare la sua Catalogna, Paese ospite d’onore, ha aperto ufficialmente la Fiera di Francoforte del 2007 con una prolusione in forma di racconto. Ama il vino italiano, le parole in via di estinzione, le inchieste assurde: memorabile un suo Giro d’Europa in trenta aeroporti, con una sosta massima di due ore. I suoi racconti sono tradotti in una ventina di lingue, e i critici di tutto il mondo lo considerano fra i grandi scrittori degli ultimi decenni.

Traduttrice: Gina Maneri.

Redazione

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