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In libreria: La luce è più antica dell’amore, di Ricardo Menéndez Salmón

La luce è più antica dell'amore
La luce è più antica dell’amore

“Non ci sono parole sacre. L’amore accade, come il mare e le meteore. L’amore è un fenomeno siderale; l’amore è una pugnalata nella schiena; l’amore è.”

È una sera da lupi del 1350 a Sansepolcro, quando Pierre Roger de Beaufort scende dal suo cavallo focoso.
È  il papa che lo manda, per punire un affronto intollerabile: Adriano de Robertis, pittore al soldo della Chiesa, ha dipinto una Vergine barbuta.
De Robertis va in esilio, il dipinto è oscurato, ma sotto quella macchia color calce nel castello di Sansepolcro pulserà nei secoli, come un richiamo irresistibile, la sua bellezza ribelle.
Quando Mark Rothko vede quella macchia da vicino, nel suo secondo viaggio in Italia, intuisce una censura abominevole.
È il 1959: pieno di grazia e di furia, Rothko scioglie un contratto milionario a New York, gridando l’indipendenza dell’artista contro i nuovi padroni, picchiando il pugno sul tavolo del capitale.
Un altro pittore arriva a Sansepolcro alle soglie del 2000.
Il suo nome è Vsevolod Semiasin. Poco più che ventenne, a Mosca, in un mezzogiorno di terrore, aveva preso ordini da Stalin su cosa deve dipingere un artista.
Nel castello di Sansepolcro, l’ovale della Vergine barbuta inciso da De Robertis per sempre nella storia della libertà dell’arte, gli appare da una crepa nel muro. È  solo un lampo, un baluginio d’argento, ma ha l’evidenza travolgente di una liberà tradita.

Tre pittori, uno vero e due immaginari, al centro di un libro dentro il libro.
A scriverlo è un quarto personaggio: il giovane scrittore Bocanegra, che in un momento nero della vita si affida a un romanzo luminoso. Accanto a De Robertis, Rothko e Semiasin, al chiarore di una luce più antica dell’amore, si lascia consolare dalla bellezza.

Ricardo Menéndez Salmón è nato a Gijón nel 1971. Ha studiato filosofia a Oviedo, collabora con quotidiani e riviste. Con i suoi romanzi e racconti ha conquistato più di quaranta premi; I cavalli blu, l’ultimo racconto della raccolta Gridare, ha vinto il Premio Juan Rulfo, uno dei più prestigiosi riconoscimenti internazionali riservati alla letteratura in lingua spagnola.
L’offesa, Derrumbe, Il correttore sono stati concepiti come una ‘trilogia del male’, che appare in tre delle sue più notevoli manifestazioni: la guerra, la paura, la menzogna. La luce è più antica dell’amore, dedicato alla pittura, è un meraviglioso omaggio alla bellezza sensibile. Ricardo Menéndez Salmón è tradotto in cinque lingue ed è una delle voci più ammirate della nuova narrativa europea.

Traduttrice: Claudia Tarolo.

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