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Lost in Translation, di Ella Frances Sanders

Lost in Translation
Lost in Translation

Un libro delizioso, Lost in Translation, volume ad opera di Ella Frances Sanders uscito per quelli della Marcos y Marcos (trad. di Ilaria Piperno). Delizioso soprattutto per chi, come me, ama le parole e ciò che queste sono capaci di creare nella realtà immaginifica di ognuno di noi. Di fatto, l’autrice ha raccolto 50 parole di lingue diverse, dal significato spesso unico e intraducibile, e le ha spiegate attraverso un’illustrazione. Un lavoro di ricerca, il suo, che l’ha portata in tutto il mondo, dalla Germania alla Svezia passando per Corea, Caraibi e Giappone, fino ad arrivare alle Hawaii o in Australia e in altri paesi ancora, tra idiomi più o meno noti, come il wagiman o lo yaghan.

Lost in Translation
Lost in Translation

Ogni parola riportata rappresenta un piccolo mondo a sé stante perché ha una sua storia e racchiude, tra la prima e l’ultima lettera di cui si compone, un’immagine propria. Per questo, sfogliare le pagine di questo libricino significa non soltanto viaggiare tra i vari paesi, ma anche nei suoni e attraverso i filtri con la realtà che ogni lingua crea, svelando il potente desiderio di espressione che si è fatto strada nel cuore delle persone nei vari luoghi del nostro piccolo grande pianeta.

Lost in Translation
Lost in Translation

Scopriamo così che in svedese, ad esempio, qualcuno deve aver sentito il bisogno di trovare una parola per descrivere espressamente la scia luminosa della Luna che si riflette sull’acqua: mångata. In arabo, invece, esiste un termine per indicare l’acqua che si può tenere nel palmo di una mano, ed è gurfa: “Può sembrare un’unità di misura piuttosto vaga”, scrive l’autrice, “ma quando stai facendo un castello di sabbia sulla spiaggia e hai deciso di scavare un fossato intorno alle stanze del re, d’un tratto questa parola assume un senso inaspettato”.

Ma non tralasciamo le emozioni! La prossima volta che vi sentirete orgogliosi nel sapere di avere qualcuno accanto che vi ama incondizionatamente, potreste valutare l’idea di prendere a prestito dall’urdu la parola naz, o magari servirvi del termine norvegese forelsket per parlare dell’euforia che vi ha colti quando vi siete innamorati.

Insomma, il libro di Ella Sanders ci permette di accarezzare, di pagina in pagina, le meraviglie del mondo e delle sue sfumature linguistiche, regalandoci  la sensazione o, meglio, la consapevolezza che tutto ciò che ci circonda possa essere letto attraverso occhi nuovi. E questo tutto, d’un tratto, si tinge del meraviglioso colore della (ri)scoperta.

Alice de Carli Enrico

Alice de Carli Enrico è traduttrice e giornalista freelance. Ha cominciato a leggere romanzi all'età di 8 anni e non ha più smesso. È appassionata di scrittura e lettura, dell'uso corretto della lingua italiana, di viaggi lunghi ed economici, del suono delle parole e di mari in tempesta. Ovunque vada porta sempre un libro con sé, l'unico oggetto in grado di renderla quieta anche nelle più improbabili situazioni. Cosa fa su MeLoLeggo? Scrive recensioni, dirige le pubblicazioni, revisiona racconti e romanzi dando la caccia all'errore con la meticolosità di un cecchino (a volte gli stessi scritti tremano dalla paura). Lavora tanto e consuma poco: necessita solo di una coperta, un divano e ovviamente un libro.

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