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L’arte di ascoltare i battiti del cuore, di Jan-Philipp Sendker

L'arte di ascoltare i battiti del cuore
L’arte di ascoltare i battiti del cuore

Una storia bellissima ed improbabile — anzi, incredibile — che tuttavia continua a riecheggiare anche una volta finita, come uno scacciaspiriti che, mosso dalla brezza, produce un suono ‘creato’ ma talmente armonioso da sembrare naturale. Una storia che copre cinque decadi e due mondi, Burma e New York. Una storia che parla di un amore più forte del dubbio, della paura, della vita che scorre. Un amore che è vita e pertanto, finché c’è vita, è inalienabile e indistruttibile nonostante le circostanze. Un amore che è sensoriale e mistico. Un amore che è ascolto: ascolto dei battiti di un cuore o delle ali di una farfalla, ascolto del pulsare della vita invisibile agli occhi.

Burma. Mimì è bella, ha una grazia fuori dal comune e una voce melodiosa, ma non può camminare. Tin Win è intelligente e forte, ma non vede. Si incontrano sulle scale di un monastero e lei diventa gli occhi di lui e gli insegna a vedere. Lui le insegna l’arte di ascoltare scorazzandola sulla schiena su e giù per il loro villaggio. Tutta la  bellezza della natura e dell’amore è presente nel loro essere inseparabili. Diventano uno. In un mondo in cui due persone come loro sono considerate prive di qualcosa di essenziale, in un mondo tutto teso ad ottenere, raggiungere, prendere — talvolta arraffare — questi due ragazzi non mancano di nulla. E questo sì che li rende diversi.

New York. Una ragazza cerca suo padre, scomparso un giorno come tanti, e ripercorre i suoi ultimi passi. Passi che la porteranno in un mondo sconosciuto — e pertanto apparentemente ostile — ma che poi, attraverso il racconto di una vita, si schiuderà dandole le risposte che cerca.

Una storia bellissima ed incredibile che a tratti diventa pura poesia. Quando è finita ho chiuso il libro e sono rimasta ad ascoltare i battiti del mio cuore.

Raffaella De Lia

Raffaella De Lia è riuscita a fare della sua passione per le lingue e per le parole il suo lavoro. Laureta in lingue in Italia, lavora come redattrice alla sede centrale dell’ONU a New York. La passione per le parole le è stata trasmessa da sua madre che le leggeva delle storie quando lei era ancora troppo piccola per poter godere della lettura e dalla sua maestra elementare che faceva lo stesso con tutto il resto della classe. Innamorata delle parole lette, parlate, scritte e ascoltate, Raffaella legge, parla, scrive e occasionalmente ascolta in cinque lingue. Tra le sue passioni figurano la buona tavola, la sua bicicletta, la disco music, un bel film visto al cinema e ogni libro che la faccia sorridere, riflettere, commuovere, “vivere” una storia come se fosse la sua. Cosa fa su MeLoLeggo? Imbattutasi nel sito in una crisi di astinenza da libri, ha subito riconosciuto nei redattori di MeLoLeggo delle anime affini, ha avvertito in loro i “sintomi” della stessa “malattia” e ha chiesto di potersi unire a loro nel viaggio infinito a libri aperti.

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