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Da costa a costa, di Lorenzo Bracco e Dario Voltolini

Da costa a costa
Da costa a costa

La quarta: Uno psicoterapeuta e il suo cliente viaggiano per mare. A quattro mani scrivono il diario…

La copertina e il titolo danno l’idea di due personaggi avventurosi, legati al palo della nave durante una notte di tempesta, legati con delle funi per non volare dentro al mare. I protagonisti, uno psicoterapeuta e il suo cliente, fanno pensare a conversazioni intense e profonde sull’io e il super io.

Poi comincio a leggere: i due decidono di partire per leccarsi delle ferite, dicono. Ma invece che drammi psicologici, i guai dei due eroi sono soprattutto fisici: L ha delle grosse magagne con una gamba, D con il latte di mucca. E poi L e D, i due eroi, non attraversano l’oceano a mani nude. Un bel giorno decidono di fare una crociera da costa a costa, da quella adriatica nientepopodimeno che a quella tirrenica. E la sera, invece che legarsi ai pali per non volare nel mare, assistono a cabaret, cenano nel ristorante gluten free, la mattina visitano l’acquario di Genova e il pomeriggio praticano ginnastica in una palestra sul mare.

E proprio lì sta il bello. L e D hanno talmente voglia di stare bene e leccarsi le loro ferite che se la spassano tutto il tempo, sembrerebbe. Per esempio fanno scalo a Mdina, sull’isola di Malta, dove incontrano numerosi gruppi di turisti, ma neppure l’ombra di un abitante del luogo. Probabilmente nella verità molti perderebbero la pazienza. E soprattutto, se dovessero raccontarlo, descriverebbero magari tale tedesco dalle calzette di spugna, o tale dama intenta nell’acquisto di un magnete.

E invece Bracco e Voltolini scrivono che “la guida ci dice che in tutta la città sono residenti solo 400 persone e che sono i nobili dell’isola. Ci viene da pensare che forse sono residenti, ma in questo momento vivano altrove. L’unica presenza abitativa del luogo sono dei cavalli che trainano delle bellissime carrozzelle per turisti alte ma strette e corte, come una lanterna, dotate di tende per riparare i turisti dal sole”. Poi alla fine L e D scendono dalla nave e prendono il treno per tornare a casa.

Dispiace, perché a quel punto si vorrebbe almeno arrivare a Torino con loro, e magari leggere di quando tornano a casa, e il giorno dopo, quando disfano la valigia, attaccano la lavatrice, preparano un caffè. Ma in effetti qualcuno di molto noto l’aveva detto. Alla fine dei bei libri i protagonisti ci sembra sempre di conoscerli, e spiace non sapere più loro notizie.

Gessica Franco Carlevero

Gessica Franco Carlevero a seconda dei periodi fa delle cose diverse. Tra quello che ha scritto sono stati pubblicati dei racconti e un romanzo che si intitola Metà guaro metà grappa. Poi fa un'attività di accompagnamento letterario legata al sito www.franco-carlevero.com, traduce romanzi e spettacoli teatrali francesi, e insegna italiano in un liceo di Marsiglia. Cosa fa su MeLoLeggo? Parla di libri che di solito non sono in cima alle classifiche. Va a cercare libri fuori catalogo, scova testi dimenticati o non scoperti. Ma anche, semplicemente, libri che le sono piaciuti.

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