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In libreria: Lieto fine, di Edward St. Aubyn

Lieto fine
Lieto fine

I lineamenti del viso rigidi e ritoccati, le dita ossute che stringono una rosa bianca artificiale sopra un cuore che non batte piú: cosí Eleanor Melrose appare per l’ultima volta a suo figlio Patrick. Come una reliquia, un oggetto in transito, diretto verso l’ultima tappa del suo percorso.

Un figlio al funerale della madre diventa, è noto, una figura dominante. Dopo il doveroso omaggio alla bara, la processione di parenti e amici termina puntualmente al suo cospetto. E, dunque, eccoli gli amici e i parenti di Eleanor davanti a Patrick: Nancy, Mary, conoscenti, amanti e la teoria di habitué di casa Melrose; il vecchio Nicholas, innanzi tutto, che dà un colpetto al coperchio della bara, come il proprietario di un cavallo che abbia appena vinto la sua corsa. Hanno tutti ben visibile sul volto l’impatto psicologico della ricchezza ereditaria; il desiderio furioso di sbarazzarsene e quello altrettanto furioso di tenersela stretta; l’intimo senso di superiorità e una segreta vergogna. Un intrico di pensieri e ossessioni che genera particolari travestimenti: la soluzione della filantropia, quella dell’alcolismo, la maschera dell’eccentricità, la ricerca della salvezza nella raffinatezza del gusto; e personaggi altrettanto particolari: gli sconfitti, i pigri, i frivoli, tutti immersi in un mondo così denso di scintillanti alternative da risultare impenetrabile all’amore e al lavoro.

Patrick Melrose ha cercato una via di scampo nei suoi anni furiosi. Dopo la morte del padre, tuttavia, la fine della madre lo chiama ora a sciogliere l’ultimo, definitivo legame con il passato.

Ha creduto che Eleanor fosse anche lei vittima della tempestosa malignità di suo padre. È difficile rinunciare al fragile senso di protezione che viene dal vedere nella propria madre una donna affettuosa, pronta a soddisfare ogni bisogno dei figli. Ora però gli appare chiara una verità più profonda e crudele: lui, il figlio che il padre ha ferito per sempre un giorno, è stato solo un mero strumento nella relazione sadomasochista tra i suoi genitori, una mera estensione del desiderio di Eleanor di essere umiliata dal marito. Patrick ricorda bene quando ebbe il coraggio di dire a sua madre di aver subito violenza da David Melrose e lei si affrettò a rispondere «Anch’io», tutta concentrata sul suo vittimismo.
Può ora la morte di Eleanor recidere il cordone ombelicale che lo tiene avvinto ai fantasmi della sua infanzia? Col lascito di due virgola tre milioni di dollari sfuggito alla furia dissipatrice di Eleanor, dedita negli ultimi anni della sua vita d’improbabile santa e guaritrice alla più dissennata filantropia, Patrick Melrose può andarsene finalmente libero per il mondo e smettere di vagare nel labirinto del suo inconscio?

Edward St. Aubyn, nato nel 1960, è autore, oltre che dei quattro romanzi di I Melrose, di Lieto fine, ultimo capitolo della saga di Patrick Melrose, e di altri due libri: On the Edge e A Clue to an Exit.

Traduttore: Luca Briasco.

Redazione

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