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L’uomo che viaggiava con la peste, di Vincent Devannes

L'uomo che viaggiava con la peste
L’uomo che viaggiava con la peste

L’uomo che viaggiava con la peste, edito da Neo Edizioni, comincia in modo insolito: un tale sbarca in un posto. Non sappiamo di chi si tratta, né il luogo dove ci troviamo. Ancor più misterioso è il periodo storico in cui si svolge l’azione. E tutto questo perché la narrazione evolve nel più curioso dei modi: il tale, ancora senza un nome, ha appena attraversato l’oceano Atlantico e, dopo essere sceso dalla nave, incontra un altro tale, anch’egli dall’identità ignota. L’uomo lo stava attendendo e i due, dopo aver scambiato poche parole, lasciano trapelare qualche indizio in più svelando che il viaggiatore è francese, ha tentato di imparare qualche parola di spagnolo nel corso della traversata e il nome che deciderà di utilizzare è Albert Dallien. I due si dirigeranno poi alla volta di un caffè per incontrare un prete che accompagnerà il viaggiatore alla presenza di un uomo influente il quale, senza fare troppe domande, diventerà il garante della sua nuova vita. Scopriremo poi, dopo alcune pagine, che ci troviamo in terra Argentina e solo affidandoci alla quarta di copertina comprenderemo che la storia si svolge nel 1950.

Ci si trova un po’ sperduti, in tanta indeterminatezza, ma avanzando con la lettura comprenderemo, tassello dopo tassello, cosa porta Albert Dallien in quelle terre, perché ha bisogno di un nuovo nome e di una nuova identità. Le informazioni arrivano poco a poco, lentamente, e il lettore inizia a incastrare i pezzi della storia procedendo con la lettura, scoprendo il ventaglio di caratteristiche personali del protagonista. Ne viene restituito un uomo solo e disilluso che guarda avanti senza cedere nulla del suo passato. La storia di quest’uomo ha però un panorama ben più ampio come sfondo, dove si articolano governi e complotti internazionali e figure equivoche quali papponi, trafficanti, rifugiati e guerriglieri.

L’uomo che viaggiava con la peste è un romanzo che richiede una lettura molto attenta. L’innesto narrativo che ne risulta è piacevole, appagante per il gusto della scoperta e l’originalità della storia. L’autore, Vincent Devannes, ha dimostrato una capacità narrativa che differisce molto dai soliti schemi ed è riuscito a porre il lettoredi fronte ad Albert Dallien senza lasciargli il tempo di giudicarlo, almeno fino all’ultima pagina del libro.

Luca Durante

Luca Durante è giornalista ed esperto di marketing online. Pacato e riflessivo, perde la sua compostezza solo ai concerti dei Bauhaus e a contatto con l'acqua fredda (un po' come i Gremlins dopo la mezzanotte). I primi romanzi che ha letto sono stati quelli di Fante e Bukowski, di cui attende ancora (invano) nuovi lavori, e nutre un amore cieco e smisurato (e parimenti invano) per la Santacroce. Come pianista (e che pianista!) si sente artista nell'anima. Cosa fa su MeLoLeggo? Legge, recensisce, critica ma, soprattutto, diffonde: sa come focalizzare l'attenzione con le sue semisegrete tecniche di marketing, conosce Facebook meglio di Zuckenberg e GooglePlus meglio di Google.

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