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La verità della suora storta, di Andrea Vitali

La verità della suora storta
La verità della suora storta

Ambientato nella consueta Bellano, La verità della suora storta di Andrea Vitali (edizioni Garzanti) non deluderà certamente i lettori più affezionati a questo autore, ma nemmeno quelli che lo conoscono poco o non lo conoscono affatto.

Siamo negli anni Settanta e Sisto Santo, il tassista del paese, aspetta i clienti nel suo Millenove sul piazzale della stazione. Sono in pochi ad arrivare, da Milano, Sondrio o Lecco, e vanno generalmente all’ospedale o al cimitero. Un giorno si presenta una donna che chiede di essere portata appunto al cimitero, dove però non arriverà viva. Un malore ne causerà infatti la morte proprio sul sedile posteriore del taxi del Sisto. La vicenda si complica quando il maresciallo Riversi si rende conto che la donna non aveva con sé né borsetta né documenti, rendendo impossibile stabilire chi sia. Dall’autopsia risulta però che la sfortunata abbia avuto almeno un figlio, e allora il maresciallo decide caparbiamente di scoprirne l’identità e la storia, per non seppellirla sola.

Nel corso della sua ricerca della verità il Riversi incapperà nella suora storta, conosciuta in paese per aver lavorato come infermiera presso l’ospedale locale e il cui soprannome si deve alla grave forma di artrite che la affligge da anni.

In un quadro di ironica semplicità, insieme al tassista e al parroco di Bellano, il maresciallo cercherà di risolvere il mistero che avvolge e coinvolge più di una persona.

Vitali sceglie di suddividere il romanzo in capitoli brevissimi e dal contenuto essenziale. Una scelta a mio parere ottima: il lettore è coinvolto dal ritmo della vicenda ed è spinto a voltare pagina per scoprirne il seguito. L’alternanza fra i flashback in cui si raccontano gli anni giovanili del Sisto e la narrazione delle indagini del maresciallo sulla donna misteriosa mantiene viva l’attenzione e non genera mai confusione fra passato e presente.

Il linguaggio semplice e schietto, condito da qualche termine dialettale, ben si adatta ad esprimere l’atmosfera della piccola Bellano e azioni e sensazioni dei suoi abitanti, semplici e comuni. Il numero dei personaggi è esiguo, ma forse proprio grazie a questo espediente l’autore riesce a dare rilievo alle emozioni di ognuno di loro. Ciononostante la narrazione prosegue senza troppe pause riflessive, è chiara e lineare, e non manca mai di quell’arguzia che da sempre contraddistingue i romanzi di Vitali.

Alice Pascutti

Alice Pascutti è laureata in traduzione e amante della letteratura. Ha cominciato da bambina: a Natale preferiva ricevere libri piuttosto che giocattoli. È stata tuttavia la passione per la traduzione a renderla una lettrice onnivora e capace di sfruttare ogni momento utile per aprire un libro. Il divano di casa è certamente il suo luogo ideale, ma non trova male neanche la metropolitana… Legge e spesso rilegge alla ricerca del dettaglio più nascosto. La sua sfida quotidiana è imparare sempre qualcosa di nuovo. Per questo le piace pensare che il mondo sia come un grande libro aperto di cui, ogni giorno, possiamo leggere una pagina e magari, perché no, anche scrivere qualche riga. Cosa fa su MeLoLeggo? Condivide il suo amore per i libri con altri lettori come lei, si tuffa in storie e stili ogni volta diversi e recensisce tutto ciò che, a suo dire, merita di ricevere attenzione.

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