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L’ipnotista, di Lars Kepler

Il commissario Joona Linna  si rivolge ad un ipnotista per scovare un astuto serial killer; una perla del thriller che ha contribuito alla consacrazione della scuola del giallo svedese.

L'ipnotista
L’ipnotista

Dietro lo pseudonimo Lars Kepler si celano i due coniugi svedesi Alexander Ahndoril e Alexandra Coelho Ahndoril. Entrambi scrittori, nel 2009 decidono dedicarsi alla scrittura di un romanzo giallo a quattro mani. Il risultato è il bestseller mondiale L’ipnotista (Longanesi, con traduzione di Alessandro Bassini), il giallo che ha scalato le classifiche di vendita di tutta Europa scalzando dalla vetta anche la trilogia di Larsson. Dal romanzo è stato tratto anche il film omonimo del 2012, diretto dal regista Lasse Hallström.

Ormai la tradizione del giallo svedese si può dire una delle più prolifiche al mondo: da quando la coppia di giallisti svedesi Maj Sjöwall e Per Wahlöö ha inaugurato una serie di polizieschi ambientati in Scandinavia, sono sempre di più gli scrittori del genere originari di queste terre che cedono al fascino della suggestiva ambientazione nordica per raccontare storie di assassini e delitti.

L’ipnotista inizia subito con un’immagine forte: Josef, un giovane immerso in una pozza di sangue, unico superstite di una strage, ha perso conoscenza e non sa che la sua famiglia è stata sterminata. Evelyn, la sorella maggiore, è sparita. Lui è l’unico testimone in grado di aiutare le indagini, ma per interrogarlo c’è bisogno di uno specialista. Daniella Richards, la neurochirurga che ha in cura il giovane, pensa che solo Erik Maria Bark, l’ipnotista, possa aiutare il ragazzo sotto shock a ricordare il volto dell’assassino.

Erik Maria Bark è infatti famoso in tutta la Svezia per le sue capacità di ipnotista. La sua vita fino a quel momento si è sviluppata in due fasi distinte, una brillante e l’altra molto sofferta. Da giovane, dopo essersi laureto in medicina e psichiatria, ha svolto lavori per organizzazioni prestigiose come la Croce Rossa e Medici senza Frontiere, rientrato a Stoccolma ha ottenuto ottimi risultati con la ricerca sui traumi infantili e sul metodo dell’ipnosi, ma dopo una terribile esperienza ha deciso di non praticare più l’ipnosi. Da quel momento è sprofondato in una forte crisi personale aggravata da problemi familiari e dall’uso massiccio di psicofarmaci. Tuttavia il protagonista del romanzo, il commissario Joona Linna, crede ancora nelle sue capacità e, coinvolgendolo nella caccia all’assassino, darà un’altra svolta ancora alla vita di Erik.

La trama potente, il ritmo serrato, il congegno impeccabile e il tempo presente che ne fanno una cronaca dell’orrore in diretta, sono gli ingredienti micidiali del giallo che sta facendo furore in Svezia e non solo.

IL SOLE 24 ORE

I protagonisti si muovono nell’atmosfera ovattata dei territori scandinavi. Joona Linna è un uomo deciso e determinato, svolge le sue indagini in territorio svedese ma il forte accento finnico tradisce le sue origini- Commissario della polizia criminale da nove anni, non ha ambizioni di potere, ma solo una forte ostinazione. Risulta spesso  arrogante e maldestro ma, grazie soprattutto alla sua caparbietà e a un inguaribile ottimismo, riesce a raggiungere gli obiettivi prefissati.

Erik Bark invece sa che non deve lasciarsi sfuggire quella che forse è l’ultima occasione per dare una nuova sterzata alla sua vita, e dall’istante in cui riceve la richiesta di aiutare nelle indagini con un’ipnosi, ha già deciso di accettare la sfida per sconfiggere le ombre oscure della sua anima e ritrovare se stesso. Non sa ancora però che l’indagine lo coinvolgerà profondamente, e che la sua vita cambierà per sempre.

Lars Kepler costruisce un thriller ricco di pathos, dove il ritmo non conosce  pause tra i indagini, inchieste della polizia e ricerche frenetiche, raccontate attraverso il punto di vista di moltissimi personaggi. Un romanzo intenso e coinvolgente, che non ha nulla da invidiare ai migliori libri anglosassoni del genere giustificando l’enorme successo di critica e pubblico con oltre 500 pagine che sprizzano e energia e gocce di  adrenalina pura l’una dopo l’altra.

Salvatore Chianese

Salvatore Chianese è sociologo e vive e lavora a Napoli. Soffre di svariate “malattie artistiche”, in particolare una mania ossessivo compulsiva per la lettura, la musica e il cinema. Sin da bambino è attratto dal mondo dell’occulto, del mistero e dell’horror. È cresciuto ascoltando la musica dei Queen, per poi innamorarsi di Led Zeppelin, Black Sabbath, Metallica, Iron Maiden, Y.J. Malmsteen… insomma tutto il rock hard and heavy. Nutre una venerazione per Stephen King e E.A. Poe. Le letture che hanno segnato la sua esistenza sono Dracula di Bram Stoker, Il fuggiasco di Carlotto e Il conte di Montecristo di Dumas. Adora viaggiare, mangiare (tanto e bene) e l’isola di Cuba, la perla dei Caraibi. Cosa fa su MeLoLeggo? Legge, recensisce, critica ma, soprattutto, cerca di sedare le frequenti crisi di astinenza da libri.

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