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In libreria: La storia negata. Il revisionismo e il suo uso politico, di Angelo Del Boca

La storia negata

Sottoporre a revisione la storia è il compito stesso degli studiosi, essendo la storiografia nient’altro che una costante riscrittura della storia. Perché, dunque, degli storici come gli autori di questo libro dovrebbero schierarsi contro il «revisionismo»? Perché sotto questo termine si è delineato, nel corso degli ultimi decenni in Italia e nel mondo, un «uso politico della storia» che ha poco a che fare con la ricerca storiografica. Un «uso politico» dalle molteplici diramazioni, ma che, soprattutto nella distorta ricostruzione della nostra storia nazionale, presenta alcune opinioni ossessivamente ripetute: l’idea che il Risorgimento sia stato una guerra di annessione e non un movimento di rinascita per l’unità nazionale; la concezione del fascismo come tentativo autoritario bonario, distinto dal totalitarismo nazista e volto all’edificazione di una patria che non sarebbe esistita prima; l’ipotesi della morte definitiva della patria sancita dall’8 Settembre e la conseguente rivalutazione dei combattenti di Salò come autentici patrioti; la Resistenza trattata come una guerra scatenata da bande al servizio dell’Unione Sovietica; l’affermazione, antirisorgimentale per eccellenza, che l’unico vero collante del nostro paese è il cattolicesimo; la conseguente considerazione positiva delle ingerenze della Chiesa nella vita politica e civile a partire dal 1861 fino ai nostri giorni. Tesi politiche che non hanno la benché minima serietà né il rigore dell’autentica indagine storica, ma che, raffigurando gli avversari come i difensori di una «vulgata resistenziale», di «verità di regime», mirano a distruggere i fondamenti stessi della nostra storia repubblicana e della nostra Costituzione. Contro questo «revisionismo», i suoi sconfinamenti nella storia d’Europa (la questione balcanica, innanzi tutto, ma anche le imprese coloniali), la sua deriva (la Shoah e il negazionismo), si schierano finalmente in questo libro alcuni tra i migliori storici italiani. Dal Risorgimento al dopoguerra, tutti le questioni storiche su cui il revisionismo esercita da tempo la sua opera di stravolgimento della verità vengono passate in rassegna (il brigantaggio, il colonialismo italiano, il Ventennio fascista, la Resistenza, le foibe) con il rigore dei piú recenti studi storici e l’orgoglio della difesa delle pagine migliori della nostra storia nazionale, in primo luogo il Risorgimento e la Resistenza.

A cura di Angelo Del Boca.

Gli autori:

Aldo Agosti ha insegnato Storia contemporanea all’Università di Torino.Tra le sue opere Togliatti, un uomo di frontiera (Utet, 2003; prima ed. 1996), Bandiere rosse. Un profilo storico dei comunismi europei(Editori Riuniti, 1999), Storia del Pci (Laterza, 1999), La Terza Internazionale. Storia documentaria, (Editori Riuniti, 1974-1979).

Lucia Ceci insegna Storia contemporanea all’Università di Roma Tor Vergata. Tra le sue opere Il vessillo e la croce. Colonialismo, missioni cattoliche e islam in Somalia (1903-1924) (Carocci, 2006) e La teologia della liberazione in America latina. L’opera di Gustavo Gutiérrez (Franco Angeli, 1999).

Enzo Collotti ha insegnato Storia contemporanea all’Università di Firenze. È uno dei piú importanti storici della Resistenza in Europa. Tra le sue opere Il fascismo e gli ebrei. Le leggi razziali in Italia (Laterza, 2004), Fascismo, fascismi (Sansoni, 1989, 2004), La Germania nazista(Einaudi, 1962, 1972).

Giovanni De Luna insegna Storia contemporanea all’Università di Torino. Tra i suoi ultimi libri Il corpo del nemico ucciso. Violenza e morte nelle guerre contemporanee (Einaudi, 2006), Le ragioni di un decennio. 1969-1979. Militanza, violenza, sconfitta, memoria (Feltrinelli, 2009).

Angelo D’Orsi insegna Storia del pensiero politico all’Università di Torino. Tra le sue opere piú recenti I chierici alla guerra (Bollati Boringhieri, 2005), Intellettuali nel Novecento italiano (Einaudi, 2001), La cultura a Torino tra le due guerre (Einaudi, 2000).

Mimmo Franzinelli, studioso del fascismo e dell’Italia contemporanea, ha pubblicato recentemente Il delitto Rosselli(Mondadori, 2007), La sottile linea nera (Rizzoli, 2008), Bene-duce(Mondadori, 2009, con Marco Magnani) e Fiume. L’ultima avventura di d’Annunzio (Mondadori, 2009, con Paolo Cavassini).

Mario Isnenchi insegna Storia contemporanea all’Università di Venezia. Tra le sue ultime opere Garibaldi fu ferito. Storia e mito di un rivoluzionario disciplinato (Donzelli, 2007) e la direzione dell’opera in cinque volumi Gli Italiani in guerra. Conflitti identità memorie dal Risorgimento ai giorni nostri (Utet, 2008-2009).

Nicola Labanca insegna Storia contemporanea all’Università di Siena. Tra le sue pubblicazioni Guerre contemporanee. Dal 1945 ad oggi(Giunti, 2008), Una guerra per l’impero. Memorie dei combattenti della campagna d’Etiopia 1935-36 (il Mulino, 2005), Oltremare. Storia dell’espansione coloniale italiana (il Mulino, 2002, 2007).

Giorgio Rochat ha insegnato Storia contemporanea nelle Università di Milano, Ferrara e Torino.Tra i suoi molti volumi ricordiamo: Le guerre italiane 1935-1943 (Einaudi, 2005, 2008), La Grande Guerra 1914-1918, con Mario Isnenghi (La Nuova Italia, 2000; il Mulino, 2008), L’esercito italiano da Vittorio Veneto a Mussolini 1919-1925 (Laterza, 1967, 2006).

Nicola Tranfaglia insegna Storia dell’Europa e Storia del giornalismo all’Università di Torino. Tra i suoi libri piú recenti: Mafia, politica e affari 1943-2008 (Laterza, 2008), Un passato scomodo. Fascismo e postfascismo (Baldini Castoldi Dalai, 2006), La stampa del regime 1932-1943. Le veline del Minculpop per orientare l’informazione(Bompiani, 2005).

Angelo Del Boca è nato a Novara nel 1925. Narratore (la sua prima raccolta di racconti, Dentro mi è nato l’uomo, è apparsa per Einaudi nel 1947), saggista, storico del colonialismo italiano (a partire dal 1976, presso Laterza, ha pubblicato la sua monumentale opera Gli italiani in Africa Orientale e in Libia), direttore della rivista di storia contemporanea «I sentieri della ricerca», vive a Torino. Nel 2002 gli sono state conferite due lauree honoris causa dalle Università di Torino e di Lucerna. Con Neri Pozza ha pubblicato La nostra Africa (2003), Italiani, brava gente? (2005), La scelta (2006), Il mio Novecento (2008).

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