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In libreria: Il coraggio delle fanciulle. Lettere, di Silvana Bartoli

Il coraggio delle fanciulle
Il coraggio delle fanciulle

“So bene che non tocca alle fanciulle difendere la verità; ma poiché i vescovi hanno un coraggio da fanciulle, le fanciulle devono avere un coraggio da vescovi: se non tocca a noi difendere la verità, tocca a noi morire per la verità.”

Dal profondo di un convento di clausura, una monaca del Seicento ha l’ardire di affrontare un problema che punta al cuore della fede: il rapporto tra la chiesa gerarchica e la chiesa di Dio. Dall’interno di una religione che alle donne impone silenzio, obbedienza, piaghe e cilici per essere gradite a Dio, esce una voce che si appella alla libertà di coscienza. Quel convento, Port-Royal, fece sentire la sua voce in tutti i livelli della società del tempo, imponendosi come un modello di rigore e di austerità, attirando nella sua orbita intellettuali come Pascal, La Rochefoucauld, Racine, Mme de Sévigné, Mme de Lafayette… L’abate di Saint-Cyran viene chiamato a predicarvi e l’abbazia viene identificata col giansenismo. Il primato della spiritualità contro il fasto, contro la ricchezza e le esibizioni mondane, non poteva non attirare su Port-Royal i fulmini di Luigi XIV; dopo aver brillato negli anni della persecuzione, l’abbazia fu rasa al suolo nel 1712.

Eppure la voce di quel gruppo di donne votate a Dio, pur nelle contraddizioni presenti nelle pieghe delle loro vite, raggiunse un potere unico nel conquistare le coscienze ben oltre il secolo in cui vissero. Paradossalmente la distruzione voluta dal potere, politico e religioso, ha permesso allo spirito di aleggiarvi libero, edifi cando veramente quella dimora del silenzio che era tra le ambizioni più alte delle religiose.

Nel 2013 cade il terzo centenario della bolla Unigenitus, ultimo atto delle imposizioni con le quali la gerarchia religiosa cercava di zittire definitivamente una comunità che aveva imparato a non confondere la fede in Dio con l’obbedienza al clero.

Silvana Bartoli si occupa di ricerca storica, in particolare di storia delle donne, sviluppandone le tematiche riguardanti identità e memoria, con attenzione specifica alle forme e ai modi della monacazione femminile nel Seicento. Oltre ai saggi – citiamo quello contenuto in Angélique Arnauld, Relazione su Port-Royal, Sellerio 2003 (Premio Deledda) – e alla cura di volumi collettivi, ha pubblicato le seguenti monografi e: La Madalena di Novara. Un convento e una città, Sellerio 1995 (Premio Il paese delle donne); Le vite di Jacqueline Pascal, Olschki 2009.

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