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In libreria: Gli scomparsi, di Daniel Mendelsonhn

Gli scomparsi

È la storia di un viaggio, cinque anni intorno al mondo per cercare di rispondere a una domanda che Daniel Mendelsohn si era posto ancora bambino molti anni prima: cosa è davvero accaduto allo zio Shmiel durante l’Olocausto? Le favolose storie del nonno raccontavano un’infanzia passata nella città di Bolechow, Polonia, all’inizio del secolo, ma si interrompevano intorno al destino del fratello, di sua moglie e delle quattro figlie. I membri della famiglia evitavano di parlare del misterioso Shmiel, tranne qualche sussurro o frettolosa conversazione in yiddish. È da questi frammenti che Daniel avvia la sua ricerca. Molti anni dopo Mendelsohn scopre una serie di lettere disperate che Shmiel indirizza al nonno nel 1939 ed è colpito dai frammentari racconti di un terribile tradimento. Decide allora di trovare i testimoni del destino dei suoi parenti, gli unici dodici ebrei di Bolechow ancora in vita. La ricerca lo condurrà insieme al fratello Matt (un fotografo le cui immagini illustrano il libro) attraverso quattro continenti, per confrontarsi con le abissali discrepanze tra la verità e la finzione, tra il ricordo e i fatti, tra il racconto e la realtà. Il viaggio si concluderà nel paese dove tutto ebbe inizio e dove ancora a distanza di decenni le tracce di quegli eventi attendono un testimone.

Sospeso tra il presente e un oscuro passato, Gli scomparsi è un’odissea e un viaggio nella memoria e nell’infanzia, nel tormento di una generazione cancellata. Al tempo stesso è una provocatoria e inedita riflessione sulla tradizione ebraica e sui testi biblici, cronaca di una tragedia universale, appassionata commemorazione. Un racconto morale e letterario capace di accostare il dolore e l’erudizione riscattando ciò che il tempo smarrisce.

L’autore. Daniel Mendelsohn è nato nel 1960 a Long Island, ha compiuto studi classici alla University of Virginia e poi a Princeton. Scrive di letteratura, cinema e teatro sulla New York Times Book Review, sul New Yorker, sulla New York Review of Books. È autore di The Elusive Embrace:Desire and the Riddle of Identity (1999) e di uno studio accademico della tragedia greca, Gender  and the City in Euripides’ Political Plays (2002). Nel 2006 ha pubblicato Gli scomparsi (Neri Pozza 2007), al tempo stesso un’inchiesta, un romanzo, un libro sulla Shoah, un saggio sul Bene e il Male, una riflessione filosofica, religiosa, un diario intimo. Gli scomparsi è stato un best seller in Italia e all’estero, ha vinto il National Book Critics Circle Award, il National Jewish Book Award, il Salon Book Award, il Prix Médicis 2007, il premio Adei-Wizo «Adelina Della Pergola» 2008. Mendelsohn insegna attualmente presso il Bard College, e ha di recente pubblicato un’edizione critica delle opere di Kavafis.

Traduttore: Giuseppe Costigliola.

Redazione

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