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Sull’ingiustizia, di Amartya Sen

Sull'ingiustizia
Sull’ingiustizia

Sull’ingiustizia, il volume uscito quest’anno per le edizioni Centro Studi Erickson, curato da Yong-June Park e tradotto in italiano da Riccardo Mazzeo, riunisce diversi saggi sul concetto di giustizia così come concepita dall’economista indiano e premio Nobel Amartya Sen.

Sen ha dedicato gran parte dei sui scritti ai temi di democrazia, sviluppo e povertà, affrontando tali problematiche anche adottando un approccio storico e filosofico.

Nel primo saggio “La giustizia e il mondo globale”, l’autore si chiede che cos’è la giustizia, ma soprattutto quale giustizia? Una giustizia formale, basata su un contratto sociale, o una giustizia sostanziale, che tenga conto della realizzazione dei bisogni concreti degli individui?

Per Sen la giustizia deve essere imparziale, basata su un dibattito pubblico, e di conseguenza democratico, che trova le sue radici non solo nel mondo occidentale (che si  richiama alla democrazia ateniese come primo esempio di democrazia partecipativa), ma anche nel resto del mondo, portando esempi illuminanti, come già aveva fatto in passato ne La democrazia degli altri.

I saggi di approfondimento cercano di operare una sintesi costruttiva del suo pensiero sulla giustizia, espresso nelle sue diverse opere. Le idee di Sen sono influenzate dalla tradizione indiana e da pensatori come Tagore, ma anche da economisti quali Smith e Arrow,  fra gli altri, con le loro teorie sulla giustizia, che considerano i sentimenti (Smith) e la “scelta sociale” (Arrow) come fondamenti di una giustizia inclusiva.

La scelta sociale, contrapposta al contratto sociale, permette di sostenere la libertà individuale, contro lo statalismo che assoggetta gli individui ad un’autorità che, in nome loro, decide cos’è giusto.

Il pensiero di Sen mette al centro la ragione e la libertà  di scelta, come pilastri di una democrazia che si fa interprete di una giustizia reale.

L’obiettivo non è costruire una società perfetta a livello formale, ma una società che sia un po’ meno ingiusta, sulla via della costruzione di una giustizia globale.

Elisabetta Narese

Elisabetta Narese è dottoressa in Global Studies e ha un passato come insegnante di diritti umani in Ucraina. Ascolta molto e parla poco, a meno che l'argomento non le interessi. Ama le avventure, le organizzazioni umanitarie, viaggiare e scoprire cose nuove. Ha sempre la valigia pronta e una destinazione in mente. La prossima? Al momento è a Mosca, poi chissà... Cosa fa su MeLoLeggo? Legge e recensisce, ovviamente. Non ha gusti difficili, ma ammette una certa predilezione per Haruki Murakami, Truman Capote, C.S. Lewis, i saggi incentrati su temi storici e qualsiasi cosa che riguardi il Medio Oriente. Fonti sicure affermano però che la sua libreria ospiti anche l'intera saga di Harry Potter.

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